Il progetto di una Superlega è tutt’altro che archiviato, almeno a giudicare dalle indiscrezioni che arrivano dal settimanale tedesco Der Spiegel. I consulenti dell’agenzia Flint sarebbero stati ingaggiati dalla società fondata da Real Madrid, Barcellona e Juventus per mettere mano al progetto e convincere i tifosi della bontà e della necessità di questa rivoluzione nel panorama calcistico. Un lavoro di lobbying teso a ridare prospettive a una competizione che sembrava morta sul nascere, ma che i tre club ritengono fondamentale per aumentare i loro ricavi. In cambio ai consulenti, verrà pagato un compenso da 55mila euro al mese, spese escluse.
Il nuovo piano per il rilancio della Superlega
Flint ha spiegato che, oltre alla necessità di influenzare l’opinione di politici, giornalisti e corrispondenti anche con briefing ed eventi, è necessario cambiare l’idea originaria della Superlega. Stop alla formula a inviti, stop al circolo chiuso e sì invece a una Superlega che riesca a conquistare «i cuori e e le menti» dei fan. La soluzione, secondo Flint, è quello di prevedere promozioni e retrocessioni da e per la Superlega. Si potrebbe arrivare, ad esempio, a un torneo diviso in due: una Super League 1 e una Super League 2. Con promozioni e retrocessioni che, di fatto, sarebbero due, così da lasciare il posto a una società che, ogni anno, entrerebbe con una wild card.
I possibili scenari
Quali sono, allora, gli scenari possibili? Il primo: due categorie di Superlega a cui accedere tramite una competizione Ue, come la Conference League. Dalla Superlega 1 alla Superlega 2 retrocederebbero tre squadre mentre ne verrebbero promosse 2 così da lasciare spazio a un terzo club a cui concedere una wild card in modo da poter eventualmente ripescare una big o far risalire un grande club. Il secondo: pur mantenendo la formula appena descritta, alla Superlega 2 si accederebbe qualificandosi dai campionati nazionali. Ogni anno la Superlega 2 verrebbe riformata con 17 promozioni da campionati europei e 3 retrocesse dalla Superlega 1. Infine c’è anche un altro possibile scenario che sembra più simile alla Champions. Ovvero, alla Superlega 1 accederebbero 18 club dai campionati nazionali, più 2 promosse dalla Superlega 2. Ma, per accedere alla Superlega 1, non basterebbe arrivare, ad esempio, tra le prime tre squadre in Italia ma bisognerebbe calcolare il risultato degli ultimi cinque anni. Così i grandi club, anche in caso di flop della stagione, parteciperebbero lo stesso.
(FONTE.open.online)