Il mercato è chiuso, facciamo due conti in casa Inter. A Scudetto in tasca Zhang jr era stato chiaro: bisognava chiudere il mercato a +70-80 milioni e abbassare il costo del lavoro del 15-20%. Le uscite: Hakimi al Psg per 68 milioni (più 5 di bonus molto complicati) più Lukaku al Chelsea per 115 milioni cash. E’ arrivato Dzeko (costerà soltanto un bonus da 1,5 milioni da pagare alla Roma in caso di qualificazione alla prossima Champions), spesi 12,5 milioni (più 2,5 di eventuali bonus) per Dumfries del Psv, è sbarcato Correa dalla Lazio per 31 milioni – prestito oneroso (5) con obbligo di riscatto alla prima presenza dopo l’1 febbraio – e uno di bonus.
“A considerare soltanto i 5 di prestito del Tucu – scrive la Gazzetta dello Sport – il bilancio del mercato interista recita insomma un bel +147 per una rosa che dovrà dimostrare la propria solidità nei prossimi mesi, ma che non ha perso in qualità. Ecco allora che l’altro paradosso del mercato interista è che la spesa maggiore sono stati i 16 milioni pagati allo Standard Liegi per riscattare Zinho Vanheusden, difensore classe 1999 poi girato in prestito al Genoa.
Per quanto riguarda gli ingaggi Calhanoglu nella prima stagione prenderà 4,5, milioni poi salirà a 5. Darmian è stato riscattato per 2,5 milioni, D’Ambrosio, Kolarov e Ranocchia hanno accettato una riduzione degli stipendi e il loro gesto fotografa il senso di appartenenza e responsabilità della vecchia guardia”.