Gianluca Pagliuca, 234 partite all’Inter, alla Gazzetta dello Sport parla dell’avventura in Champions dei nerazzurri e della nuova squadra di Inzaghi.
Perché l’Inter può farcela?
«Perché l’esperienza della scorsa stagione, con i due k.o. nel girone, è servita. E perché, da quel che ho visto nelle prime due giornate, mi sembra che i giocatori abbiano la stessa fame di un anno fa, oltre che la stessa ossatura».
Questa Inter è più forte di quella di Conte?
«Credo che con gli addii di Conte, Lukaku e Hakimi si sia un po’ indebolita. Ma non di molto. In attacco avrei preferito Zapata, ma la società è stata brava a prendere giocatori funzionali. Dzeko ha davanti ancora due stagioni ad alto livello, Dumfries all’Europeo ha mostrato di saperci fare, Correa è l’uomo giusto, la rapidità bel prendere Calhanoglu per Eriksen è stata da applausi».
E Inzaghi?
«L’ideale per proseguire il lavoro impostato da Conte. Un anno fa ero sicuro dello scudetto, al 100%. Quest’anno noto più equilibrio. Ma allo stesso tempo non vedo nessuno che parte davanti all’Inter, anche dopo l’addio di tre pilastri».