Si è spesso detto che l’Inter, specialmente a Verona, ha vinto grazie alla testa. Sì, è vero: la mentalità – dolce retaggio degli ultimi due anni – che conduce ad aberrare l’idea della sconfitta e ad abbracciare con gioia i tre punti. Ma non c’è solo il senso figurato: un fattore fondamentale in questo inizio di stagione nerazzurro è stato proprio rappresentato dalle capocciate vincenti.
La squadra di Simone Inzaghi, infatti, ha confermato un trend che si era manifestato anche sotto la gestione Antonio Conte: nel campionato passato, infatti, i Campioni d’Italia erano andati a segno ben 14 volte di testa in rapporto agli 89 gol totali. Quest’anno, delle 7 realizzate, ben 4 reti sono state rese possibili da questo fondamentale. Nello specifico, i gol di Skriniar e Dzeko contro il Genoa che sono valsi rispettivamente l’1-0 e il 4-0, oltre a quelle targate Argentina: il pareggio di Lautaro a Verona (addirittura con assist di testa da parte di Dzeko) e poi il vantaggio di Correa. Più della metà dei gol finora totalizzati in campionato. La soluzione della rimessa laterale lunga da parte di Perisic potrebbe essere dunque utilizzata in abbondanza.
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