L’elezione di Antonello all’ECA è un segnale chiaro: no alla Super League

Non sono casuali i club di appartenenza dei tre nuovi membri del board ECA: Antonello, Gil e Levy sono i volti di Inter, Atletico Madrid e Liverpool. Si tratta di tre squadre che, nei giorni caotici e roventi di metà aprile, avevano aderito al progetto Super League, salvo poi abdicare in seguito alla reazione contraria dell’opinione pubblica e dei tifosi internazionali, soprattutto quelli inglesi.

Messaggio politico

Il club nerazzurro, insieme al Milan, è uno di quelli che si è riavvicinato alle istituzioni europee, a differenza di quanto fatto da Real Madrid, Barcellona e Juventus. Le elezioni di ieri ne danno ulteriore conferma: l’Inter, nello specifico, è il primo club italiano a riposizionarsi politicamente nelle istituzioni calcistiche continentali. Il club di Viale della Liberazione, infatti, dopo il caos dello scorso aprile, non aveva più rappresentanti nell’associazione calcistica dei club europei. Come riporta Tuttosport, infatti, fino alla scorsa primavera l’Inter “era rappresentata da Steven Zhang, che diede le dimissioni dopo il lancio ufficiale della competizione durata appena 48 ore. Come Andrea Agnelli che era il presidente dell’Eca ed è ancora legato al progetto insieme a Real Madrid e Barcellona. Nel consiglio, tra i protagonisti del nostro campionato, era rimasto solo il proprietario della Roma, Dan Friedkin”.

No alla Super League

Il messaggio politico è più grande della nomina all’ECA, dal momento che questa inversione di tendenza è rilevante “anche nei rapporti con la UEFA, visto il sodalizio sempre più stretto tra Nasser Al-Khelaifi, presidente dell’ECA, e il numero uno di Nyon, Aleksander Ceferin”. Come non pensare, allora, al tema Super League? “La nomina di Antonello dimostra che l’Inter ha completamente abbandonato ogni proposito di tornare alla carica con la SuperLega, un’idea che per alcuni continua a scorrere come un fiume carsico pronto a riemergere”.

Un altro aspetto interessante è che a rientrare non è Zhang, presidente dell’Inter, bensì uno dei due amministratori delegati, quello Corporate. Il motivo è presto svelato. “I più maliziosi potrebbero intravedere in questa dinamica un’ulteriore dimostrazione del progressivo disimpegno della proprietà cinese. In Viale della Liberazione spiegano che in realtà la motivazione è differente. È stato eletto Antonello perché l’Eca in questa fase preferisce figure manageriali più operative, mentre Zhang sarebbe stato soprattutto il rappresentante della proprietà (pur essendo il presidente nerazzurro dotato di ampie deleghe)”.

Zhang e Ceferin: il rapporto è buono

Il fatto che sia stato comunque scelto un rappresentante dell’Inter nell’assemblea dell’ECA che, seppur non governata da Ceferin, risente e parecchio della sua influenza, è una dimostrazione di buoni rapporti ancora persistenti fra il presidente nerazzurro e quello della UEFA. “La ritrovata presenza dell’Inter nel governo dell’ECA viene letta anche come la conferma dei buoni rapporti tra Ceferin e la famiglia Zhang. In quest’ottica i vertici di Suning rappresentano un ponte calcistico tra Europa e Cina, un legame fotografato alla perfezione dall’immagine di tre anni fa che ritraeva Steven e Jindong Zhang insieme a Ceferin e Jack Ma a Shanghai per l’annuncio dell’importantissima sponsorizzazione di Alibaba all’Uefa”.

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