È un Sinisa Mihajlovic carico e mai banale, come di consueto, quello che in mattinata ha presentato la sfida di domani fra Inter e Bologna a San Siro. Al tecnico dei felsinei è stato chiesto quanto sia difficile affrontare i Campioni d’Italia: “Contro l’Inter non sarà facile? Ma, scusate: per loro o per noi? La concentrazione in queste gare si tiene alta da sola, se non tieni la concentrazione alta contro l’Inter a San Siro è meglio che cambi mestiere, fai il ragioniere e sei a posto. La partita è dura e loro sono forti e bravi e ok, ma se sappiamo giocare come vogliamo abbiamo dimostrato che vincere a San Siro si può (il Bologna vinse a Milano nella stagione 2019-20, ndr)”.
L’allenatore serbo, poi, ha risposto a una domanda sull’impiego dell’ex di turno, Marko Arnautovic: “Se non gioca lui chi gioca, io? Arnautovic è venuto qua per giocare, non per riposare. Se può fare tre partite in Nazionale può farle anche qui. Gioca se sta bene ma anche se non sta bene. Sfidare l’Inter lo motiva? Perché nelle scorse partite com’era? Lui non deve dimostrare niente: all’Inter era un ragazzino, ora è un uomo“.
Mihajlovic ha poi confrontato l’Inter dell’anno scorso e quella di quest’anno, rintracciando alcune differenze: “Sono entrambe squadre molto forti. Hanno sicuramente perso molto con la partenza di Lukaku e Hakimi, anche se hanno preso Dzeko e Dumfries. Ora con Dzeko ci si può permettere di lasciare l’uno contro uno, con Lukaku no. Lui era fisicamente superiore a tutti, Dzeko protegge palla in una maniera diversa. Hakimi, invece, era forte sia in attacco che in difesa. Anche il nuovo olandese è forte, però non so se giocherà domani. Si tratta comunque di una squadra che anche quest’anno giocherà per lo Scudetto. Noi domani dobbiamo stare attenti a tutti, non solo a Dzeko. Penso che abbiamo preparato bene la sfida, dobbiamo andare là non pensando di aver già perso. Loro sono forti, ma hanno anche dei punti deboli”.