Dalla prima settimana di agosto, periodo caratterizzato dalla trattativa che ha rapidamente portato Romelu Lukaku al Chelsea, nei tifosi nerazzurri – dopo l’iniziale smarrimento e l’inevitabile delusione – si è fatto strada un pensiero, un appiglio importante al quale aggrapparsi con forza: Lautaro Martinez. Il Toro, persa l’altra metà della Lu-La, è assurto, in tutto l’ambiente nerazzurro, a nuovo leader e simbolo della squadra Campione d’Italia. Il rinnovo del contratto che verrà ufficializzato a breve è un segnale importante, ma saranno le prestazioni in campo a dire con certezza se il numero 10 sia effettivamente pronto a concretizzare il passaggio da splendido e fondamentale co-protagonista a quello di protagonista assoluto nel film interista 2021-22.
Ebbene, dopo la prima giornata di campionato saltata per squalifica (Lauti era anche infortunato), nelle successive tre – contro Verona, Sampdoria e Bologna – sono arrivati altrettanti gol. Tutti pesanti. Al Bentegodi ha aperto la rimonta nerazzurra pareggiando i conti, a Marassi ha riportato in vantaggio i suoi prima del nuovo pareggio di Augello, ieri ha spianato la strada verso una roboante vittoria. Interessante notare come, nel primo gol, l’azione parta e si concluda dai suoi piedi. Ma non c’è solo il gol nella sua splendida prestazione: ci sono controlli egregi che trasudano classe, la consueta grinta ma soprattutto la voglia e la capacità di sacrificarsi per i suoi compagni. Esattamente come gli si chiedeva: da leader vero. Anche sul 4-0, sotto forma di pressing asfissiante, prima di rifiatare per far posto ad Alexis Sanchez. Prestazione sublime.
Il Toro può crescere? Certo che sì, lavorando su alcuni suoi limiti. Contro il Real Madrid, per esempio, non è riuscito ad incidere, apparendo in alcune occasioni nervoso dopo alcune giocate non riuscite. Ecco, è su quest’aspetto caratteriale che Lautaro deve migliorare, ancor più che sul cinismo sotto porta: la capacità di avere pazienza all’interno della partita, anche dopo uno o più gol sbagliati, anche quando la squadra sembra non girare. Il Toro ha la capacità di prendere i suoi per mano con la sua indiscutibile classe. Soprattutto, ha le potenzialità per diventare il simbolo di questa Inter. Di certo, la strada intrapresa sembra quella giusta. Non potrebbe esserci notizia migliore.
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