Continuano a fare rumore le dichiarazioni rilasciate ieri da Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, secondo cui Inter e Juventus non avrebbero rispettato le regole riguardanti l’indice di liquidità per l’iscrizione al campionato di Serie A. Dal club nerazzurro filtra parecchia irritazione, tanto che in mattinata si era ipotizzato un comunicato ufficiale di risposta al patron viola, salvo poi decidere di rimanere concentrati sull’impegno di domani al Franchi.
A questo proposito, il giornalista Marco Bellinazzo è intervenuto per fare chiarezza sulla situazione, spiegando innanzitutto cosa sia l’indice di liquidità citato da Commisso: “L’indice di liquidità mette in rapporto i soldi in cassa, le disponibilità liquide di una società, con gli obblighi legati all’attività ordinaria del club. E sulla base di un calcolo matematico un club deve avere già in cassa una certa quantità di soldi che garantisca il pagamento di almeno una percentuale di costi. Di fatto, indica che un club possa affrontare tutti gli impegni finanziari per evitare un default di una società a stagione in corso“.
Riguardo alla denuncia esplicitata dal presidente della Fiorentina, Bellinazzo smentisce le sue accuse: “Posto che esiste un organo come la Covisoc che controlla che tutti i club rispettino l’indice di liquidità, gli indici non bloccano di per sé l’iscrizione al campionato, bensì obbligano le proprietà in difetto a provvedere attraverso aumenti di capitale o prestiti. E così hanno fatto Juventus e Inter. Come? I bianconeri varando un aumento di capitale di 400 milioni e i nerazzurri aprendo un debito con un fondo che si chiama Oaktree, dovendo comunque rifinanziare per oltre 250 milioni”.
Ciò non toglie che la contingenza economica del calcio italiano, in particolare per i club più blasonati (e indebitati) resti preoccupante: “È evidente che la situazione finanziaria dei club più importanti sia stata colpita enormemente dalla pandemia, ma hanno anche proprietà che in una maniera o in un’altra stanno cercando di rimediare. E comunque le operazioni di mercato di questi club testimoniano le difficoltà“.