Primo Piano

Tutti i duelli di Fiorentina-Inter. Skriniar ha un precedente da cancellare…

Leggi l'articolo completo

Non solo la bella sfida in panchina fra Italiano e Inzaghi: Fiorentina-Inter sarà anche la partita dei duelli individuali, in tutte le zone del campo, fra ottimi giocatori nei rispettivi ruoli. Naturale che, fra le due squadre, avrà la meglio chi riuscirà a vincerne di più.

Il tecnico dell’Inter vuole sfruttare la vena realizzativa di Lautaro Martinez, sempre più al centro dell’Inter in questa stagione ed autore di 3 gol in 3 partite disputate (prima giornata saltata per squalifica). La Gazzetta dello Sport, in particolare, si sofferma sul duello che lo vedrà opposto a Nikola Milenkovic, che nelle scorse sessioni di mercato è stato accostato proprio all’Inter. “Inzaghi proverà a liberare l’energia di Lautaro, che si sta abituando a esultare almeno una volta a partita: Milenkovic, però, non è un partito facile neanche per questo Toro imbizzarrito. Se ora Martinez si gode la nuova centralità della squadra di Inzaghi, Milenkovic è uno dei tanti viola stregati sulla via di Italiano. Da quando Lukaku è andato a divertirsi a Londra, il Toro sta sotto ai riflettori con disinvoltura come nuova superstar nerazzurra. Considerando anche la coda della scorsa stagione, per la prima volta ha segnato per quattro partite di fila in A: il nuovo microcosmo d’attacco lo sta parecchio aiutando nell’impresa. Senza Correa (recuperabile per la sfida all’Atalanta dalla botta al bacino), Dzeko lavorerà ancora più da 10 che da 9 lasciando spazio davanti proprio al Toro. Milenkovic, però, non è il tipo che lascia facilmente via libera, anzi il serbo è tornato improvvisamente ai massimi livelli. Si è convinto a restare anche per la feroce determinazione del nuovo allenatore”.

Per quanto riguarda l’attacco viola, il reparto si aggrapperà di fatto a Dusan Vlahovic, che contro l’Inter – nel dicembre 2019 – si fece notare al grande pubblico per un gran gol nei minuti di recupero che valse ai suoi il definitivo 1-1. Quella volta, a rincorrere il serbo in maniera non impeccabile, c’era Milan Skriniar. Lo slovacco era ancora impantanato nel difficile adattamento alla difesa a tre, processo duro ma che alla fine ha dato i suoi frutti: oggi il numero 37 nerazzurro è uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. “Ne è passata di acqua da allora: Milan è, infatti, diventato una roccia e adesso per superarlo serve uno sforzo estremo, proibito a molti centravanti in Europa. Sulla sua cattiveria è stato forgiato nel fuoco un trio di difesa che ha segnato l’ultimo campionato e in più quest’anno Skriniar se la gode pure davanti: già due gol in quattro presenze”. Anche Vlahovic, come Milenkovic, è un profilo che piace e tanto dalle parti di Viale della Liberazione “Almeno in teoria, Vlahovic era il preferito nella lista nerazzurra stilata per il dopo-Lukaku, ma certe cifre sono ormai lontane anni luce dalla possibilità di spesa nerazzurra. Mercato a parte, oggi il serbo 21enne cerca di aggiungere altre tacche in una partita mai banale per lui: dei 30 gol segnati in A, quello ad Handanovic del 2019 resta ancora uno dei preferiti. E poi c’è il fresco ricordo che lo tormenta: nella sfida di San Siro dell’anno Dusan sbagliò due volte, gol del possibile 2-4 fallito e svarione che spalancò il 4-3 interista”.

Un altro duello andrà in scena a centrocampo, fra due mezzali con un passato al Milan: Giacomo Bonaventura e Hakan Calhanoglu. Il turco, stasera, si riprenderà il posto da titolare al fianco di Barella e Brozovic, dopo l’assoluto riposo concessogli nella sfida casalinga contro il Bologna. E con la Fiorentina ha la tradizione dalla sua. “Non è certo un goleador (9 reti il massimo nella stagione 2019-2020) ma quando vede viola Hakan Calhanoglu combina cose turche: la Fiorentina è la vittima su cui più si accanisce, contro i toscani ha realizzato 4 dei suoi 23 gol in A. Il fatto che 3 siano arrivati proprio al Franchi e che abbiano portato 7 punti alla sua vecchia squadra è un ingrediente in più della torta. Finora la sua vita interista ha, però, confermato l’etichetta che Hakan si trascina dietro: al talento manca solo continuità. In un centrocampo privo ancora di Vidal, che ne avrà per una decina di giorni almeno, Calha aspetta sulle stesse zolle un altro ex milanista: Jack Bonaventura a Firenze ha sentito sulla pelle l’adrenalina che regala un tecnico come Italiano e gioca con l’entusiasmo dei suoi vent’anni. Finora è sempre partito titolare in tutte le gare ufficiali di stagione, questa non farà certo differenza: ha già messo in curriculum l’assist per il colpo di testa vincente di Vlahovic col Toro e contro il Genoa sia il passaggio decisivo per la rete di Saponara sia il gol del 2-0 che ha chiuso la pratica”.

Leggi l'articolo completo
Published by
Simone De Stefanis