La sfida fra Inter e Shakhtar Donetsk è ormai diventata una sorta di classica. Da agosto 2020 ad oggi, le due squadre si sono affrontate già tre volte: la semifinale di Europa League 2019-20 conclusasi con un sonoro 5-0 per i nerazzurri e le due partite dell’ultimo girone di Champions League, culminate con un doppio 0-0. In particolare, l’ultimo – datato 9 dicembre 2020 – è costato all’Inter l’eliminazione dalla Champions League e da tutte le coppe europee in seguito al quarto posto conseguito nel raggruppamento.
La difficoltà a trovare la via del gol, risultata quasi paradossale dal momento che pochi mesi prima i nerazzurri avevano segnato ben 5 reti agli ucraini, è stata letale nelle sfide della scorsa annata. Inter e Shakhtar adesso si ritrovano nuovamente nello stesso girone e daranno vita ad altri due incontri che si preannunciano decisivi: già domani sarà partita fondamentale per entrambe le compagini, guidate da Simone Inzaghi e Roberto De Zerbi. Sicuramente, gli ucraini non replicheranno l’atteggiamento speculativo ed ultra-difensivo che li ha caratterizzati nel girone 2020-21 contro l’Inter: nell’ultima partita a San Siro, addirittura, lo Shakhtar avrebbe avuto la possibilità di approdare agli ottavi di Champions con una vittoria, ma si è accontentato di un pareggio difeso con le unghie e con i denti utile per la qualificazione ai sedicesimi di Europa League. Questo tipo di approccio non è sicuramente nelle corde di De Zerbi, fautore di un calcio offensivo e aggressivo, volto a detenere il comando della partita.
Se da un lato questo aspetto costringerà i nerazzurri ad un lavoro più accurato e complicato in fase difensiva, dall’altro la sensazione è che le occasioni si presenteranno in quantità più elevate rispetto ai due ultimi precedenti. Sarà dunque fondamentale dimostrare cinismo sotto porta: la Champions è la competizione dei dettagli, affermava correttamente Mourinho, e l’Inter non può permettersi che vadano storti per il quarto anno consecutivo.
Una differenza rispetto alle ultime stagioni è sicuramente rappresentata da Edin Dzeko, già a quota 5 gol nelle prime 6 partite in campionato. In particolare, lo Shakhtar evoca un dolce precedente al bosniaco. Nella stagione 2017-18, infatti, la Roma di Edin affrontò gli ucraini agli ottavi di finale, rimediando una sconfitta per 2-1 all’andata. Nella partita di ritorno, però, i giallorossi conquistarono la qualificazione vincendo 1-0: il gol decisivo, peraltro bellissimo, portò la firma proprio di Dzeko. Il numero 9 dell’Inter vuole essere ancora determinante in Europa e trascinare l’Inter in quella fase a eliminazione diretta che manca dalla stagione 2011-12.