Il bilancio approvato ieri dal Consiglio d’Amministrazione dell’Inter riporta un rosso da record nella storia del calcio italiano: -245 milioni. Tuttavia, già dal nuovo esercizio la situazione è destinata a migliorare, come annunciato da Antonello nell’intervista pubblicata oggi su Il Sole 24 Ore. I tifosi nerazzurri, però, con l’attuale proprietà non possono sognare un rapido ritorno agli investimenti cospicui, poiché la situazione di Suning in patria è critica e questo ha inevitabili riflessi sulla gestione dell’Inter.
Per La Gazzetta dello Sport, l’ultimo traumatico mercato non può essere dimenticato e la dice lunga sulla capacità attuale del gruppo cinese. L’Inter ha chiuso la sessione estiva con il saldo attivo più alto nella storia del calcio. “La scena madre si è materializzata dopo la conquista dello scudetto: addio a Conte per divergenze sui programmi, addio ai pezzi pregiati Lukaku e Hakimi che hanno garantito un incasso lordo di 180 milioni e plusvalenze di 60, sforbiciata del 15% ai costi operativi. E del maxi-prestito di Oaktree, solo 80 dei 275 milioni sono tuttora entrati nella disponibilità dell’Inter, il resto è rimasto nei forzieri della famiglia Zhang, impegnata in Cina in una complicatissima operazione di ristrutturazione aziendale dopo aver ceduto il controllo della branca commerciale Suning.com e aver visto sfumare l’investimento di 2,6 miliardi nella decotta Evergrande”.
C’è un fattore che differenzia il club nerazzurro dagli altri. “L’Inter deve cercare di camminare sulle proprie gambe, dal momento che la proprietà non è più in grado di iniettare capitale nelle casse del club. “Riequilibrio” e “contenimento dei costi” saranno i paradigmi di questa nuova era: non sarà certo luminosa come i primi anni espansivi di Suning, ma è meno fosca dell’ultimo biennio. Tra nuovo logo, sponsorizzazioni crescenti (30 milioni i tre loghi sulla nuova maglia) e squadra comunque competitiva, c’è vita all’Inter e non è poco”.
“La gestione, insomma, è in netto miglioramento, ma per far quadrare i conti l’Inter è destinata a dover ricorrere stabilmente alla cessione dei giocatori, complicando la competitività della squadra. Non paiono esserci prospettive differenti, visto che Suning non è in grado di immettere capitale. Sapete com’è stato ripristinato il patrimonio netto di FC Internazionale, andato in territorio negativo e bisognoso, in teoria, di una ricapitalizzazione? Attraverso la rivalutazione degli asset nerazzurri (dal marchio alla rosa), facoltà concessa alle aziende italiane dal Decreto Agosto per rafforzarne la patrimonializzazione. Tutto ok per il Codice civile, ma prima o poi i soldi bisognerà trovarli“.
La domanda che i tifosi nerazzurri si pongono è: quanto resisterà Suning alla guida dell’Inter? L’ipotesi di una cessione del club è sempre in primo piano, vista la situazione di enorme difficoltà del gruppo cinese.