Federico Dimarco, fresco di convocazione in Nazionale e possibile titolare nella finale terzo e quarto posto in programma domani alle 15 contro il Belgio, si è concesso per un’intervista ai canali ufficiali della Figc. L’esterno dell’Inter è partito dagli inizi nel calcio e dalle giovanili azzurre: “A 5 anni mio papà mi portò alla Calverate, la squadra vicino a dove abitavo. Sono rimasto dai 5 ai 7 anni, poi sono passato all’Inter facendo la trafila fino alla Prima Squadra. Le giovanili con l’Italia? Per me hanno significato tantissimo. Ho fatto anche due finali europee e raggiunto un terzo posto mondiale. Sono state tutte emozioni veramente inspiegabili, anche perché ho passato diversi anni con gli stessi compagni, come Barella e Locatelli“.
Dimarco ha poi raccontato le sue emozioni nel momento in cui ha ricevuto la telefonata di Mancini per la convocazione: “Ero a casa, insieme alla mia compagna e a mio figlio. Non me l’aspettavo, ha significato tantissimo: è speciale essere qua e rappresentare i colori della propria nazione. Rappresentare l’Italia in giro per il mondo e portare l’onore di questa maglia è qualcosa di speciale”.
Per quanto riguarda i prossimi step, l’esterno classe 1997 ha le idee chiare: sa che fare bene con l’Inter può significare anche figurare nella lista dei convocati per il prossimo Mondiale in Qatar. “Voglio fare bene con il club, perché in base a quelle prestazioni arriveranno di conseguenza anche le convocazioni in Nazionale”.