Mancano sette giorni esatti, poi sarà tempo di campionato e l’Inter comincerà un tour de force fino al 7 novembre, data in cui si disputerà Milan-Inter. Si parte col botto, nello specifico con la trasferta dell’Olimpico contro la Lazio: una partita di cartello, certo, che però quest’anno avrà dei significati aggiuntivi e suggestivi. Si tratta, infatti, del ritorno di Simone Inzaghi all’Olimpico, per la prima volta in veste di allenatore avversario.
Il Corriere dello Sport oggi si sofferma sulla storia del lungo addio fra il tecnico piacentino e il club biancoceleste: un legame che parte da giocatore nel 1999 e finisce nel 2010, proseguendo poi da allenatore dallo stesso anno (partendo dagli Allievi Regionali e passando per la Primavera, fino ad arrivare alla Prima Squadra) fino al 2021. Ben 22 anni di matrimonio. Da allenatore ha arricchito il palmares della Lazio, portando a casa una Coppa Italia e due Supercoppe Italiane, oltre ad un quarto posto che valso il ritorno in Champions League dopo 13 anni di assenza. Poi una fisiologica voglia di cambiare, oltre ad un rapporto via via incrinatosi con il presidente Lotito. Ma come?
La storia
L’Inter divorzia da Antonio Conte martedì 25 maggio ed entra in pressing su Simone Inzaghi lo stesso giorno. Il giorno dopo, l’allora tecnico della Lazio si incontra con il presidente Lotito e con il direttore sportivo Tare ma, nella notte fra il 26 e il 27, non ha ancora deciso se accettare il rinnovo triennale proposto da 2,6 milioni più bonus. Il contratto era firmato unilateralmente, dunque dal solo numero uno biancoceleste e non da Simone. Il rapporto, infatti, si era incrinato quando il tecnico – arrivato a Reggio Emilia per l’ultima di campionato contro il Sassuolo – era venuto a conoscenza di un incontro avvenuto due giorni prima fra Lotito e Gattuso, sentendosi tradito.
Così, durante quella concitata notte, “Simone doveva decidere se restare alla Lazio o se svoltare, accettando l’offerta dell’Inter“, lasciando quella che era stata la sua casa nei 22 anni precedenti. Il club nerazzurro “era incombente, aveva già allertato Tinti, il suo ex manager. Quella notte capì che era arrivato il momento di lasciare la Lazio e scelse. La mattina dopo alle 9:30 lo aspettava il segretario Calveri a Formello per la firma. Simone telefonò a Lotito, voleva incontrarlo di nuovo per spiegargli le proprie ragioni e dirgli che sarebbe andato all’Inter. Il presidente lo invitò di nuovo a presentarsi a Formello per il rinnovo”. La decisione, però, è irrevocabile e così, nonostante la furia del presidente, Simone gliela comunica e il 3 giugno 2021 diventa ufficialmente il nuovo allenatore dei Campioni d’Italia.
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