Bastoni: “Conte mi ha fatto crescere. A Skriniar pagherei una cena”

Alessandro Bastoni è stato intervistato dagli Autogol su Twitch.  Il classe 1999 ha parlato dell’arrivo all’Inter e di Conte: “Sono stato fortunato a stare in spogliatoi positivi come quello dell’Atalanta. A Milano, invece, sono stato accolto bene da Ranocchia, che è molto disponibile. I miei compagni sono umili. Conte ha molti meriti nella mia crescita, lo ringrazio perché mi ha dato fiducia. Ero reduce da una buona stagione a Parma, poi sono stato bravo a ripagarlo. Senza i suoi insegnamenti, non sarei qui. L’assist a Barella per il 2-0 contro la Juventus? Una giocata provata mille volte, ma se si sbaglia nessuno se ne accorge. La facciamo anche oggi con Inzaghi”.

L’anno scorso è stato uno dei protagonisti della squadra che ha conquistato lo scudetto. Un obiettivo che è stato raggiunto dopo una lunga stagione e che si è conclusa con la consegna della coppa. Quel giorno il ventiduenne fu protagonista di un episodio molto curioso con la mamma, che gli pulisce la bocca, dopo aver mangiato la pizza: “Mi ha chiesto scusa. La festa era finita da molto tempo, ma le telecamere erano ancora allo stadio”.

Il difensore nerazzurro, poi, ha svelato alcuni aneddoti riguardanti i suoi compagni di squadra: “Ho sentito Eriksen dopo l’incidente perché eravamo tutti preoccupati. È stato bello averlo visto, ma è stato strano il fatto che ci ha tranquillizzato, ci ha detto che aveva dormito per 5′. Prenderà lui la decisione giusta, la salute è la cosa più importante. Io e Barella siamo i più casinisti nello spogliatoio. Ci tagliamo le magliette e ci pitturiamo le scarpe. Lo farei dormire con me in camera. Brozo è impegnativo portarlo fuori a cena, più che altro portarlo a casa: quindi offro la cena a Skriniar per tutti gli sforzi difensivi fatti”.

Bastoni ha rivolto un pensiero a Inzaghi: “Ha una voce tranquilla da riposato. Normale che la perda dopo la partita. Non è scaramantico, ma non so se eventualmente ha dei riti che fa di nascosto”.

Il difensore lombardo si è soffermato anche sull’Europeo vinto con l’Italia: “Il ricordo più bello è l’ultima parata di Donnarumma in semifinale. Siamo stati 50 giorni in bolla, è stato il culmine di un periodo bello e sofferto. Lì è scesa la tensione, la gioia non è ancora passata dopo tre mesi. Mancini? Lui e il suo staff sono stati fantastici nel tenere l’ambiente rilassato, da noi non c’è mai stato un litigio. C’è sempre stata grande intesa, oltre alle qualità tecniche“.

Chiusura dedicata al Pallone d’oro: “Lo darei a Jorginho, ha vinto Champions ed Europeo da protagonista. Lo merita per i sacrifici che ha fatto e stiamo aspettando il suo regalo. La top 11 senza interisti? In porta scelgo Donnarumma, senza dubbio. Dietro Spinazzola, Chiellini, Koulibaly e Di Lorenzo. In mezzo al campo Zielinski, Locatelli e Pellegrini. Davanti Insigne, Dybala e Ibrahimovic”.

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