Il giornalista de Il Sole 24 Ore, Marco Bellinazzo, è intervenuto a TeleLombardia per parlare delle voci che vogliono l’Inter in procinto di parlare arabo: “Prendere oggi un club di prima fascia, oltre al Newcastle, sarebbe molto complicato da immaginare vista l’incompatibilità che si creerebbe con gli inglesi: questo fa sì che il dossier Inter non sia più oggetto di interesse di Pif, a meno che non si trovino altre strade e altri soggetti che possano formalmente acquistare un altro club. Moltissimi investitori, fondi o persone fisiche, spesso arrivano in Italia non rendendosi conto cosa significa aver a che fare con questo tipo di realtà: penso ai Friedkin, Pallotta e anche altri. Nel calcio se non inneschi il circolo virtuoso della crescita dei ricavi, anche con la costruzione dello stadio, non riesci più a crescere: questo può allontanare fondi che hanno interesse di investire nel calcio. Che l’Inter sia in vendita lo darei come elemento scontato: la situazione è molto fluida, le vicissitudini di Suning hanno fatto sì che il ruolo di Zhang nel gruppo sia scemato. La compagine societaria che è dietro Suning è molto più stabile, sono entrati altri gruppi per sostenerlo. Il futuro dell’Inter si gioca tra quello che sarà il progetto Suning e la ripresa dell’economia cinese: c’è la sponda del fondo Oaktree, che può subentrare qualora da Suning non venga rispettato il pagamento del bond tra due anni e mezzo. E ci possono essere situazioni di mercato in cui, di fronte ad un interesse, la famiglia Zhang e Suning può decidere di vendere. In questo modello che ho disegnato, avere l’ok per lo stadio, cambia tantissimo sulle quotazioni e sulle prospettive: potrebbe attivare l’interesse di altri soggetti ed è quello che le proprietà di Inter e Milan si augurano”.