La bella vittoria di ieri contro lo Sheriff ha rimesso in sesto la classifica del girone D, concedendo all’Inter di arrivare alla sfida di campionato contro la Juventus con idee chiare, buone sensazioni e, soprattutto, buonumore. La partita ha anche evidenziato delle lacune del gioco di Inzaghi, che deve far entrare il suo 3-5-2 nella testa di alcuni giocatori.
Infatti, abituati alla formazione di Conte, tutta devota alla difesa, con gli esterni bassi e stretti, il tecnico nerazzurro li predilige alti e larghi, favorendo l’inserimento, addirittura, del terzo di difesa, più Bastoni/ Dimarco che Skriniar. Il problema di fondo, vedutosi ieri sera, è la posizione di Dumfries. Sia chiaro, non si sta parlando di qualità, ma di posizione.
Quando la palla si trova sulla corsia di sinistra, nella trequarti avversaria, l’olandese tende ad accentrarsi e ad entrare in area, allargandosi poche volte a ricevere il pallone. Questo ha comportato, più di una volta, ripartenze dello Sheriff, per fortuna con esito negativo. Basta ricordare l’intervento di Dzeko nella nostra area, a intercettare un pallone destinato a terminare sui piedi dell’attaccante della squadra moldava, al posto di Dumfries, che si è trovato nell’impossibilità di recuperare la sua posizione in quanto, nell’azione precedente, era, in pratica, un attaccante aggiunto.
Quello che manca, dunque, è la tempistica dell’olandese nei meccanismi. Non è vietato per un esterno, soprattutto sui cross bassi e tagliati dal fondo, tagliare l’area di rigore, ma entrarci a prescindere, senza considerare il momento della partita e il posizionamento della propria difesa (se giochi col 3-5-2 l’attenzione deve essere massima), è errato. Su questo mister Inzaghi deve insistere molto.