Non bisogna essere esperti di tattica per notare che l’Inter, dopo la bruciante sconfitta per 3-1 contro la Lazio all’Olimpico (16 ottobre), ha cambiato atteggiamento tattico. Fino a quel momento, infatti, la squadra di Inzaghi aveva subito ben 11 gol in campionato in 8 partite (più uno in Champions League, contro il Real Madrid). Dopo la Lazio, l’Inter ha affrontato nell’ordine Sheriff, Juventus, Empoli e Udinese. Solo due le reti incassate, entrambi da calci piazzati: la punizione di Thill contro i moldavi, il rigore di Dybala contro i bianconeri. Ma da dove nasce questa nuova Inter?
Ebbene, La Gazzetta dello Sport svela un patto che è stato stretto fra Inzaghi e i suoi calciatori all’indomani della sconfitta a Roma. Obiettivo: ritrovare la solidità difensiva, anche a costo di rinunciare a una (presunta) bellezza estetica. Ecco i dettagli. “L’equilibrio è un’arte collettiva scoperta grazie alla partecipazione di tutti: già dalla partita contro la Juventus i nerazzurri hanno deliberato il cambio e non hanno più pressato troppo in alto. Tradotto: ridotti al minimo i rischi di contropiede, in tutti gli altri scontri diretti non era andata così. Poi la consegna è continuata anche in partite più morbide, contro Empoli ed Udinese, segno di una precisa nuova filosofia”.
L’Inter, tuttavia, resta il miglior attacco del campionato e, nelle quattro partite sopracitate, ha comunque realizzato otto gol. “Il gioco sgorga ancora fluido in avanti come a inizio anno, non a caso i gol continuano a piovere copiosi, ma senza che venga mai compromesso l’asse della squadra: l’Inter di Simone andrà pure oltre Conte nella ricerca della bellezza, ma sta ritrovando un equilibrio razionale. È stato ridotto il numero delle uscite garibaldine dei centrali e si avverte maggiore concentrazione nelle marcature preventive: come aveva previsto lo staff, molti meno rischi di inferiorità nella zona calda”.
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