Simone Inzaghi, la sua grande scelta, l’ha già fatta. Risale alla fine dello scorso maggio, quando abbandonò un porto sicuro chiamato Lazio, all’interno del quale nessuno – neppure dopo una stagione negativa – ne avrebbe mai chiesto la testa, dove c’erano 22 anni trascorsi da giocatore prima e da allenatore poi a parlare per lui. Simone scelse l’Inter, squadra Campione d’Italia che sarebbe andata incontro a un ridimensionamento estivo: non esattamente la più comoda delle scelte e la più facile delle piazze, poiché – quando le cose non vanno – l’allenatore è sempre fra i bersagli più facili da colpire, come in tutti i club di prima fascia.
Il tecnico piacentino si è ambientato in maniera intelligente, senza stravolgere l’egregio lavoro del suo predecessore ma inserendo gradualmente le sue idee, un processo che ancora oggi è in corso. Adesso, giunti al mese di novembre, è però il momento delle risposte importanti, quello nel quale non si può sbagliare. Simone è entrato nella settimana più importante della sua carriera: affronterà due sfide decisive dalle quali passa tanto della stagione nerazzurra. Lo Sheriff stasera in un vero dentro o fuori, con un solo risultato a disposizione; il Milan domenica, quando l’Inter sarà chiamata a vincere per accorciare quei sette, fastidiosissimi punti di distanza dai rossoneri e per dimostrare che questa squadra è in grado di vincere anche gli scontri diretti, anche le sfide in cui la palla, inevitabilmente, pesa un po’ di più.
La partita di questa sera in Moldavia vale tanto, e non solo in termini economici (fattore che mai come in questo momento è fondamentale per le sorti del club nerazzurro). Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, in ballo c’è anche “un complesso da scacciare, un blocco mentale dopo tre eliminazioni consecutive. Inzaghi stesso si gioca tanto, stasera”. Inzaghi, in pochi giorni, si gioca “da una parte la corsa europea e dall’altra la possibilità di mettere piede definitivamente dentro la corsa Scudetto”. E allora buona fortuna a lui, alla squadra, a noi. Da stasera si fa davvero sul serio.
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