Un solo difetto nella notte di Tarispol (ma la strategia di Inzaghi è stata impeccabile)

L’Inter ha vinto a Tiraspol contro lo Sheriff (1-3) e ora il cammino Champions diventa più agevole.
“Inzaghi ha preparato bene il match dal punto di vista tattico e strategico – scrive la Gazzetta dello Sport –. Intanto ha confermato Bastoni nella cerniera difensiva, schierando sempre Dimarco, ma al posto di Perisic. Quindi ha dato fiducia a Vidal, ripagato da una prestazione vecchi tempi, da Juve di Conte e Allegri per intendersi, e se il cileno gioca così non sarà facile per Calhanoglu avanzare pretese. Infine non s’è fatto prendere dalla fretta di chiudere subito, ma ha aggirato il nemico, l’ha sfiancato e poi atterrato. È stato anche sfortunato: Lautaro ha colpito un palo da fuori e Dzeko è stato parato miracolosamente da Athanasiadis. Dopo lo sfogo iniziale, l’Inter ha preso il pallino per non cederlo più. Ma senza lasciare che lo Sheriff si difendesse come in passato. Lo ha circondato, gli ha tolto il respiro, non l’ha mai fatto ripartire. Il primo tiro in porta dello Sheriff dopo quasi un’ora. Se vogliamo trovare un piccolo difetto, l’Inter ha forse insistito con i cross alti, mentre era chiaro che palla bassa, dribbling, percussioni e sovrapposizioni erano troppo per gli sceriffi che non tenevano più palla. Si capiva che, nel secondo tempo, sarebbe stata soltanto questione di minuti. Non è un caso che i protagonisti siano stati i due migliori: sfondamento di Vidal e, recuperato il pallone, il cileno appoggia a Brozovic implacabile da fuori”.

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