Evaristo Beccalossi parla del derby di Milano alla Gazzetta dello Sport. Il derby del cuore? “Quello del 20 ottobre ‘79, 2-0 con due miei gol. Ero arrivato da poco all’Inter, non riuscivo a capire cosa volesse dire essere protagonisti in un derby: lì ho provato tutte le emozioni e le sensazioni più belle.
La più grande delusione?
“Nei miei sette anni all’Inter siamo andati spesso bene nei derby. Ma nel mio primo anno abbiamo perso 1-0 e pareggiato 2-2. Quel pari, in particolare, è stato una grande delusione. Vincevamo 2-0 con gol di Oriali e Altobelli, avevamo giocato una partita straordinaria per 70’ ma siamo stati recuperati dalla doppietta di De Vecchi nel finale. Alla fine eravamo arrabbiatissimi. In spogliatoio c’erano le valigie in alluminio e molti di noi tiravano calci: faceva anche male…”.
Chi è favorito per lo scudetto?
“Viste le difficoltà della Juventus, penso che Inter, Milan e Napoli se la possano giocare fino alla fine. E sono convinto che i nerazzurri hanno tutto per poter ricucire lo svantaggio che si è creato”.
Finalmente il derby torna in un Meazza pieno. Crede che un nuovo stadio saprà trasmettere le stesse emozioni?
“San Siro durante i derby è una cosa che fa sballare… Il Meazza è la storia, è la Scala del calcio. Chi dice che non si sente nulla quando si è in campo, racconta il falso. Ho avuto la fortuna di essere protagonista in un derby e credetemi: è una cosa che rimane dentro per tutta la vita. Anche perché oltre ai tuoi tifosi ci sono quelli avversari: è una scintilla in più. In campo non hai tempo di vedere se un tifoso ha la sciarpa rossonera o nerazzurra: vai a manetta e sfrutti tutto questo entusiasmo che c’è intorno. San Siro è nel cuore o lo resterà sempre, ma la vita va avanti…”.
(FONTE: GAZZETTA DELLO SPORT)
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