Il derby di stasera, come ogni grande partita, potrebbe essere deciso a centrocampo. Da una parte dovrebbero esserci Tonali, Kessié e – in posizione più avanzata – Brahim Diaz (oppure Krunic), dall’altra i nerazzurri si schiereranno, molto probabilmente, con Barella, Brozovic e Calhanoglu. La Gazzetta dello Sport si concentra oggi sul duello azzurro, quello fra Tonali e Barella. Il sardo è arrivato all’Inter nell’estate del 2019, l’attuale rossonero ha sfiorato il nerazzurro nel 2020. Entrambi sono fondamentali nello scacchiere tattico di Pioli e Inzaghi.
“Tonali è il bicchiere pieno di Pioli. È tutto, è regista, costruttore di gioco, bravo però pure a mettersi in mezzo alle linee di passaggio avversarie. Ma è anche un portatore di pressing specializzato, il gol di Bergamo con l’Atalanta è lì a dimostrarlo. È uomo cruciale per i rossoneri sui calci piazzati, punizione o angoli che siano”. Dall’altra parte, è quasi pleonastico ribadire l’importanza di Barella per l’Inter. “Nicolò è diverso. Nicolò segna la differenza sui ritmi di gioco: pressa meno rispetto alla scorsa stagione, ma è il battito di Inzaghi. Quando alza lui i ritmi, l’Inter mette le tende nella metà campo avversaria e prima o poi qualcosa succede: 20 occasioni da gol create in 941 minuti, vuol dire mediamente due chance a partita. Il tutto a una velocità di crociera da far girare la testa a chi prova a stargli dietro”.
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