Il vicepresidente dell’Inter, Javier Zanetti, ha analizzato il momento dell’Inter a Radio Deejay, partendo ovviamente dal derby pareggiato 1-1 domenica sera contro il Milan: “Dopo Tiraspol io sono tornato a casa alle 6 del giovedì, così come i giocatori perché Appiano è vicino. Poi abbiamo fatto un allenamento per preparare una partita importante come il derby che i ragazzi hanno affrontato molto bene. La prestazione c’è stata eccome, abbiamo creato tante occasioni contro un Milan che non è primo per caso. È stato un bel derby, ritengo normale il calo nel finale, perché per 80 minuti abbiamo cercato di vincere la partita. Poi, quando non riesci a segnare, qualcosa concedi e infatti loro hanno preso un palo. Guardiamo avanti, sono fiducioso perché vedo che stiamo lavorando bene”.
Da Conte a Inzaghi
Zanetti ha commentato anche il passaggio di consegne estivo in panchina: da Antonio Conte a Simone Inzaghi. “Con Antonio abbiamo fatto un lavoro straordinario in due anni, vincendo un campionato complicato dopo un secondo posto e una finale di Europa League. Simone sta continuando il lavoro con le sue idee, i ragazzi lo stanno seguendo e si vede“.
San Siro
La delibera di pubblico interesse ha avvicinato Inter e Milan alla costruzione di un nuovo stadio, che dovrebbe vedere la luce nel 2027. Dell’attuale San Siro rimarrebbero soltanto alcuni riferimenti. “Cosa proverò quando verrà demolito San Siro? Beh, un po’ di commozione ci sarà. Il Meazza è casa mia, ricordo il mio esordio vincente con gol di Roberto Carlos: due giorni prima sono andato con i miei a fare un giro dicendo loro che sarei entrato lì. C’era tanta gente. Il mio primo derby, invece, finì 1-1. Mi ricordo che dribblai Baresi, un monumento del Milan, poi cado in area e chiedo rigore. Franco mi prende e mi dice “alzati!”.
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