Detto di Brozovic, il cui rinnovo contrattuale è ritenuto assolutamente prioritario in Viale della Liberazione, pur rimanendo un rebus, ci sono altri sette giocatori nerazzurri che il 30 giugno 2022 vedranno terminare il proprio contratto con l’Inter. Qual è, in questo senso, l’orientamento del club in ottica futura? Bisogna innanzitutto tenere in considerazione che, come riporta La Gazzetta dello Sport, il piano dei dirigenti nerazzurri deve tener conto di “quella parolina citata da Steven Zhang nell’ultima assemblea dei soci: sostenibilità. Anche a costo di dolorose rinunce”.
Partiamo dal portiere e capitano: Samir Handanovic. L’arrivo praticamente certo di André Onana a parametro zero dal prossimo 1° luglio costringerà probabilmente lo sloveno, all’Inter dal 2012, a rinunciare al posto da titolare fisso che finora gli era sempre stato garantito. Ciononostante, il club nerazzurro vorrebbe prolungarne il contratto per avere a disposizione un secondo portiere affidabile ed alternarlo con frequenza ad Onana. Il capitano dell’Inter ha 37 anni e percepisce attualmente un ingaggio netto da 3,2 milioni all’anno. L’accordo potrebbe essere rinnovato con una cifra leggermente al ribasso. Se Handanovic non dovesse accettare queste condizioni, le strade si separeranno dopo nove anni.
Capitolo difesa. Tutti e tre i centrali di riserva, ovvero Danilo D’Ambrosio, Andrea Ranocchia e Aleksandar Kolarov erano già in scadenza nel 2021 ed il club ha deciso di prolungare l’accordo per un anno: i due italiani ed il serbo hanno accettato di rivedere verso il basso i propri ingaggi, accettando di percepire 1,5 milioni netti a testa. Stavolta, però, sarà più difficile, anche perché i tre hanno superato abbondantemente i 30 anni e l’Inter può contare su due giovani pari ruolo, attualmente in prestito, da lanciare in Prima Squadra per la prossima stagione: parliamo di Lorenzo Pirola (ora al Monza) e Zinho Vanheusden (al Genoa). Tuttavia, se con Kolarov la separazione è certa (ha 36 anni e guadagna 1,5 milioni), più possibilità permangono per i due veterani dello spogliatoio nerazzurro: Ranocchia e D’Ambrosio sono all’Inter, rispettivamente, dal gennaio 2011 e 2014. Possibile che Marotta e Ausilio facciano un tentativo.
Per quanto riguarda i centrocampisti centrali, sono due i giocatori in scadenza: Arturo Vidal e Matias Vecino. Nonostante il cileno stia disputando una stagione parecchio superiore rispetto a quella passata, risultando fattore importante soprattutto in Champions League, il suo ingaggio da 6,5 milioni netti pesa molto se rapportato ad età (34 anni) e prestazioni. L’orientamento netto del club, dunque, è quello di chiudere il rapporto. Meno netto, ma simile, il discorso per Vecino, arrivato all’Inter nell’estate del 2017 per 25 milioni: il centrocampista uruguaiano percepisce 2,5 milioni. Il club nerazzurro non si dispererebbe in caso di mancato rinnovo, anche perché pure in questo caso si potrebbe pensare ad un ritorno alla base di un giovane: si tratta di Lucien Agoumé, attualmente in prestito al Brest.
L’ultimo contratto in scadenza è quello di Ivan Perisic. Il croato ha 32 anni e il suo ingaggio da 5 milioni netti pesa, nonostante i dirigenti nerazzurri, insieme a Simone Inzaghi, apprezzino tantissimo la dedizione e la professionalità dell’esterno, all’Inter dal 2015 e passato per un prestito al Bayern Monaco nella stagione 2019-20. Il club vorrebbe arrivare ad un rinnovo a cifre più basse, ma il giocatore sembra non essere d’accordo e potrebbe aver già deciso di interrompere il suo rapporto con il club il 30 giugno. Si tratterebbe, insieme a quello possibile di Brozovic, dell’addio più pesante.
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