Pellegrini: “Mi offrirono il Napoli, dissi no! Sono e morirò interista”

Ernesto Pellegrini, ex presidente dell’Inter, parla alla Gazzetta dello Sport:
“Lo sa che da quando ho venduto la società, nel 1995, non ho mai più messo piede alla Pinetina? Un fatto di orgoglio, di cuore, mi faceva star male l’idea. Pochi giorni fa mi chiama al telefono il mio amico Marotta. E mi fa: “Vieni su, ti aspettiamo”. Sono andato. È cambiato tutto, ho visto l’albergo, i campi. Ma una parte del centro è rimasta la stessa, quella dalla quale solitamente entravo io. Mi sono emozionato. Ho pranzato con Beppe, con Antonello, con il professor Volpi. E ho conosciuto Inzaghi: è una grande persona, oltre che un bravissimo allenatore”.

Su Inzaghi

“Arriva dopo Conte, basta questo per indicare il grado di dif­ficoltà. Sta guidando il gruppo al meglio, la squadra ha ancora fame di vittoria ed è la cosa più importante. Merita attenzione, come tecnico. Certo, il Milan e il Napoli mi preoccupano perché vanno fortissimo. Ma penso che l’Inter farà grandi cose”.


No al Napoli…

 

“Mi offrirono il Napoli prima di De Laurentiis, ma sono interista… Me lo offrirono prima di De Laurentiis. Ho avuto un sacco di inviti a… sborsare i soldi, pure col Torino e la Samp. Ma il calcio per me è un questione di cuore. Sono nato interista e morirò tale”.

Su Dzeko

“Lo accosto a Serena, piedi e testa importanti allo stesso modo. E Aldo fu decisivo per noi, quindi… Però nel mio cuore c’è Barella. È un piccolo Matthäus, un “tedesco di Cagliari”, in fondo i sardi sono testardi allo stesso modo. E lui mi sembra avere quella forza di volontà, quella capacità, quella mentalità che aveva Lothar. Le anticipo la risposta: sì, ce lo vedo proprio come futuro capitano”.

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