Pechino potrebbe essere in procinto di riaprire agli investimenti sullo sport? Presto per dirlo, ma nel frattempo arrivano due segnali importanti…dalla Formula Uno. Il primo: è notizia di pochi giorni fa il ritorno in calendario del Gran Premio di Shangai per il triennio 2023-25. In Cina non si correva dal 2019, dunque prima della pandemia che ha cambiato drasticamente le strategie e priorità del governo cinese in quanto ad investimenti sullo sport ma, più in generale, verso l’estero.
Secondo segnale: è stato annunciato che, a partire dalla prossima stagione, il giovanissimo pilota (22 anni) Guanyu Zhou sostituirà Antonio Giovinazzi nel team Alfa Romeo. Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, “Zhaou avrà anche i suoi meriti sportivi, ma per pagarti un sedile in F1 devi soprattutto avere sponsor pesanti. E questo è un segnale importante, perché conferma come Pechino punti a valorizzare il talento cinese nello sport, sia esso individuale o di squadra. E che per questo sia pronta a investire“.
E l’Inter?
Dall’estate del 2020 la proprietà cinese del club nerazzurro ha imposto l’autofinanziamento, per due macro-motivazioni: è impossibilitata a investire fuori dal proprio Paese; il gruppo Suning è in difficoltà e in un momento di riassestamento dovuto anche all’impatto negativo della pandemia in quanto a perdite aziendali, oltre che a scelte strategiche sbagliate. “Il gruppo della famiglia Zhang è stato duramente colpito dalla pandemia ed è esposto per 2,6 miliardi di dollari verso Evergrande, il gruppo immobiliare sul quale pende il rischio di fallimento. Suning è al momento una rete di partecipazioni societarie sulla quale ora starebbero lavorando le banche cinesi in stretta sintonia con il Governo centrale, per ristrutturare il debito del gruppo. Nell’operazione sarebbe addirittura coinvolta una delle maggiori banche ‘statali’ cinesi, Citic. Si potrebbe andare verso un riassetto complessivo del gruppo, con l’Inter che è pur sempre l’asset più rilevante del quarto ramo del gruppo, vale a dire Suning Sports“.
Dall’inizio del 2021 le voci su una cessione del club nerazzurro si susseguono e non sono campate in aria: i dialoghi con Bc Partners dello scorso inverno, per fare un esempio, sono stati confermati sia dal fondo inglese che dal vicepresidente Zanetti in un’intervista. Poi le richieste elevate della famiglia Zhang (un miliardo circa) allontanarono l’investitore e ancora oggi scoraggiano gli eventuali pretendenti, tenuto conto del fatto che l’Inter è un club in forte perdita.
“Al momento, dopo aver investito nell’Inter centinaia di milioni e vinto uno storico scudetto (ma anche chiuso l’ultimo bilancio con un rosso da 245 milioni), il presidente nerazzurro Steven Zhang ha rinnovato la vicinanza della proprietà al club. Impossibilitata a fare aumenti di capitale, Suning per ora deve però affidarsi all’autofinanziamento. E sullo sfondo c’è il tema debito, con un prestito da 275 milioni da restituire entro due anni al fondo Usa Oaktree e il rifinanziamento (che dovrebbe partire a gennaio) dei bond del club per una cifra attorno ai 400 milioni. Anche se le voci di una cessione continuano a circolare, Suning insomma tiene il punto e spera che con la ripresa dell’economia globale le cose tornino a girare. Senza dimenticare il fondamentale tema del nuovo stadio. Un asset decisivo, per se stessa o per fare cassa in caso di vendita futura. E se, come lasciano sperare le novità dalla Formula 1, a Pechino il vento cambia in fretta, la storia potrebbe farsi interessante”.
La luce in fondo al tunnel è ancora lontanissima, potrebbe non arrivare mai, potrebbe essere un’illusione ottica, ma sperare – in questi casi – da tifosi non è peccato. Ne gioverebbe l’Inter tutta.
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