Domenica 21 novembre 2021, alle ore 18, allo “Stadio San Siro – Giuseppe Meazza” di Milano si gioca Inter-Napoli.
E’ la partita che “sento” più di tutte le altre… Più del “Derby Meneghino” con il Milan, più del “Derby d’Italia” con la Juventus. Perché? Ma perché sono nato a Napoli circa 64 anni fa ma dal 25 maggio 1967 tifo “ufficialmente” Inter!
Ostinatamente, contro tutti e contro tutto, sempre e solo Inter!
Da quel giorno, cioè, in cui la Beneamata perse la finale di Coppa dei Campioni con il Celtic per 2-1…
Sì, la mia “iniziazione interista” è stata con una clamorosa, dolorosa, inattesa sconfitta.
A Napoli, poi, città dove esiste una sola squadra locale, non si accetta il tifo che non sia “azzurro”; cosa che non succede a Milano, Torino, Roma e Genova dove le squadre locali sono due.
Mi auguro, ovviamente, di vincere; ovviamente giocando bene e con vari gol ma, sinceramente, mi va anche bene al 95° con un gol di mano (come quello di Diego Armando Maradona) ed in fuorigioco!
Se l’Inter di mister Inzaghi vincerà non prenderò in giro nessun tifoso del Napoli, collega, parente od amico che sia; se dovesse prevalere il Napoli di Spalletti non vorrei essere il “bersaglio ironico” di qualcuno: non accetto sfottò di nessun genere e, perciò, non ne ho mai fatto in vita mia…
Sono nato a Napoli, ho vissuto in quartieri estremamente popolari come San Lorenzo e Vicaria, ho una cultura squisitamente napoletana (amo Pino Daniele, Massimo Troisi, Edoardo Bennato, Sophia Loren, Vittorio de Sica, Eduardo de Filippo, Totò, Luciano de Crescenzo, Maurizio de Giovanni, Peppe Lanzetta, Tonino Scala, tanto per citare solo 11 artisti…), ma non ho mai identificato la Città di Napoli con la squadra del Napoli! Amo la pizza, la sfogliatella frolla, il babà, il limoncello, il sole, il mare, il cielo blu, la tammorra ma impazzisco, da sempre, per la gloriosa casacca nerazzurra dell’Inter.
Sì, Maradona, Antonio Careca, Rudy Krol, Dries “Ciro” Mertens, ma io, al primo posto delle mie emozioni metto Sandro Mazzola e Lothar Mattheus, Giacinto Facchetti e Gabriele Oriali, Beppe Bergomi e Samuel Et’ò, Walter Samuel ed Esteban Cambiasso, Roberto Boninsegna e Kalle Rummenigge, Walter Zenga ed Ivano Bordon…
Sì, sono di Napoli e tifo Inter, anzi sono innamorato dell’Inter: mia figlia, la primogenita, l’ho chiamata Gabriella in onore di Gabriele “Lele” Oriali, quello cantato da Ligabue in “Una vita da mediano”.
Sì, sono di Napoli e tifo Inter ma non canterò mai “Senti che puzza / scappano anche i cani / stanno arrivando i napoletani…”, né urlerò mai “Forza Vesuvio!”.
Sì, sono di Napoli e tifo Inter e il 20 aprile 1975, insieme ad Adriana de Leva, Luisa Napoli, Lello Capuano, Roberto Aprea, Ciro Nicastro, fondai l’Inter Club Napoli “Dal Vesuvio con Amore”, di cui ho avuto la tessera per circa 16 anni.
Sì, sono di Napoli e tifo Inter ed in qualunque trasmissione televisiva abbia partecipato (“Aboccaperta”, “C’est la vie”, “Sarabanda”, “Ok, il prezzo è giusto!”, “Unomania”, “Cara TV”, “Quiz Show”, “L’Eredità”) l’ho pubblicamente affermato.
La mia “Inter dei sogni”? Zenga, Bergomi, Facchetti, Oriali, Samuel, Cambiasso, Et’ò, Mazzola, Boninsegna, Mattheus, Rummenigge.
Il mio idolo di ieri, di oggi e di sempre? Sandro Mazzola.
Le partite che più ricordo con piacere? Inter-Napoli 2-1 del 28 maggio 1989 (Festa di Sant’Emilio) con la conquista del 13° scudetto ed Inter-Napoli 4-0 dell’11 febbraio 1986.
Sì, sono di Napoli e tifo Inter ed aspetto lunedì 22 novembre con (palpitante) ottimismo, caso mai ascoltando la mia personale “Hit Inter” che contiene “Urlando contro il cielo”, “Go west”, “C’è solo l’Inter”, “E’ festa”, “Cuore Nerazzurro”, “Pazza Inter”, “Luci a San Siro”, “We are the Champions”…