Paolo Casarin, ex arbitro ed ex dirigente arbitrale, sul Corriere della Sera. “Inter-Napoli è stata una sfida cruenta, fisica, incerta verso la fine. Valeri è entrato carico ma cordiale con i ventidue in campo. Le ammonizioni come scudo, distribuite con qualche incertezza. Zielinski subito in gol; al 25’ Valeri non vede il braccio aperto di Koulibaly sulla
traiettoria del pallone tirato da due passi da Barella: il Var gli consiglia di rivedere il contatto al monitor. È rigore per entrambi. Proteste. Poi segna Perisic, per pochi centimetri oltre la linea: qui interviene il Goal Line e nessuno protesta. È l’uomo tecnologico (Var) quello non ancora accettato. A San Siro il secondo tempo è una battaglia tra teste, ma senza cattiveria. La Var è un arbitro necessario”.
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