L’Inter ha già incassato 63 milioni dalla Champions. Tutti i dettagli

La qualificazione agli ottavi di finale, oltre a posizionare nuovamente l’Inter nella posizione che le compete a livello sportivo, offre respiro anche alle casse del club. Nelle ultime tre stagioni, infatti, non si era mai riusciti a beneficiare dell’incasso garantio dal passaggio alla fase ad eliminazione diretta, che ammonta a 20 milioni aggiuntivi: sarà questo il bonifico che arriverà in Viale della Liberazione.

La Gazzetta dello Sport fa il punto ed offre tutti i dettagli sulle cifre. “L’accesso al G16 della Champions – ultima volta nel 2012 – è valso circa 20 milioni, considerando anche l’incasso al botteghino e i bonus degli sponsor. Con la qualificazione agli ottavi l’Inter si è assicurata, di soli premi Uefa, almeno 63 milioni da questa campagna continentale: 25 milioni tra gettone di partecipazione e risultati finora conseguiti nel girone; 16 milioni dal ranking storico; 12 milioni minimo dal market pool (la quota dei diritti tv proporzionale al mercato di ciascun paese, per metà derivante dal piazzamento in campionato e per metà dall’andamento in Champions); 9,6 milioni come bonus per l’accesso agli ottavi. Questi 63 milioni sono il frutto di una previsione conservativa sul calcolo del market pool, immaginando che tutte le altre italiane arrivino in fondo alla competizione e che l’Inter esca agli ottavi: realisticamente, qualche milioncino in più va già messo in conto”. Inter e Juventus, in questo senso, si “augurano” che Milan e Atalanta vengano eliminate per dividere in parti maggiori il market pool.

Le previsioni sul budget e il prossimo bilancio

Il passaggio agli ottavi significa anche rispettare il budget previsto a inizio stagione. “Il budget 2021-22 è stato redatto tenendo conto della partecipazione ai gironi di Champions con avanzamento fino alle semifinali in Europa League e della capienza degli stadi al 50%. Ciò significa che il bottino degli ottavi ha già pareggiato le aspettative del budget, mentre l’avvenuto aumento della capienza del Meazza al 75% sta portando risorse addizionali”.

Il focus non può che spostarsi sul bilancio 2021-22, dal momento che lo scorso esercizio si è concluso con una perdita record. “La gestione migliorerà rispetto al deficit di 246 milioni, per effetto dei ricavi da stadio e commerciali, delle plusvalenze di Lukaku e Hakimi e del venir meno di oneri straordinari come la svalutazione dei crediti per gli sponsor cinesi inadempienti, operata nel 2020-21 (39 milioni). Di sicuro, in un quadro molto complicato e con una proprietà che non è in grado di fornire liquidità come in passato (basti ricordare la rivalutazione del marchio necessaria per evitare la ricapitalizzazione), è fondamentale per l’Inter ampliare la base delle risorse prodotte al suo interno. La competitività europea può offrire una mano in tal senso perché contribuisce a incrementare il fatturato caratteristico. Le ricche cessioni, comunque, continueranno a essere una necessità, a meno che non muti lo scenario”.

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