SportWeek in edicola oggi ha pubblicato integralmente l’intervista ad Antonio Conte di cui erano già usciti stralci ieri sulla Gazzetta dello Sport. L’ex allenatore dell’Inter ha parlato anche del suo passato nerazzurro, rispondendo così a chi lo accusa di far spendere tanto i club per cui lavora: “Mi viene da ridere. Mi lasci dire che io nella mia carriera alla fine ho sempre fatto guadagnare, non spendere. Ho spesso lavorato con giovani da formare, atleti svalutati o da ricostruire, calciatori che fino a quel momento non avevano mai vinto. Tutti giocatori che si sono rivalutati, grazie al mio lavoro. In carriera ho chiesto solo un giocatore che è stato pagato tanto…”.
Chiaro il riferimento a Lukaku: “Lo chiesi in base agli obiettivi che mi erano stati presentati. I dirigenti dell’Inter vennero a casa mia a dirmi che volevano abbattere l’egemonia della Juve e portare l’Inter sul tetto del mondo, sfruttando grandi disponibilità economiche. Chiesi Lukaku ritenendolo fondamentale. Ma guardi anche a quanto è stato rivenduto: quasi il doppio. Come Hakimi. Ma potrei citare la valorizzazione di Barella, Bastoni, Lautaro, che prima del mio arrivo non giocava… Alla Juve ho avuto il piacere di lavorare con Barzagli, Bonucci e Chiellini: fenomeni, ma quando li avevo io ancora non avevano vinto nulla”.
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