Quella di stasera in Laguna sarà una sfida speciale per Ivan Cordoba. L’ex difensore (all’Inter dal 2000 al 2012) oggi è un dirigente del Venezia, in quanto membro del Consiglio d’Amministrazione e socio di minoranza. Queste le sue parole a La Gazzetta dello Sport: “Non tiferò mai contro l’Inter. Sarà una partita particolare per me, ovvio, posso dire che tiferò per la mia squadra, che ora è il Venezia. Mettiamola così: che l’Inter vinca tutte le altre partire. Scherzi a parte, all’Inter come a Mourinho sarò sempre grato e rispettoso”.
A Cordoba, poi, è stato chiesto un parere sull’attuale tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi: “Non l’ho mai studiato con la visione di un dirigente. Penso però che si stia mettendo in linea con quella che era l’aspettativa. Per lui era una bella sfida, non facile, ma di quelle sfide che vuoi affrontare. Prendi una squadra scudettata, con obiettivi diversi, giocatori diversi, lasciando la comfort zone della Lazio. È stato coraggioso. Qualcuno può dire facile esserlo se prendi quei soldi, ma non è così scontato. Cosa manca all’Inter per essere forte come la mia? Sta crescendo, deve continuare a fare questo percorso, perché vincere ti aiuta a vincere, anche una Coppa Italia. Attraverso le vittorie puoi diventare come quell’Inter, al di là dei giocatori. Che comunque sono ottimi e puoi anche fare delle scelte vista la rosa abbondante”.
Da ex difensore, il colombiano si è espresso sugli attuali protagonisti del ruolo con la maglia nerazzurra: “Skriniar è molto forte. Ma un giocatore di cui non possiamo fare a meno è De Vrji. Lui è l’equilibrio della nostra difesa. La mia difesa, quella con Mou, era diversa: giocavamo sempre a quattro. Difficile fare paragoni. Quante possibilità di rivincere lo Scudetto? “Voglio essere fiducioso: l’80%. Anche se è dietro ora. Era dietro anche l’anno scorso. La vittoria col Napoli le ha dato grande spinta. Poi per rosa, per quello che dicevamo prima che sentirti vincitore che ti dà una forza diversa. Sarà una bella lotta con Milan e Napoli. Forse sono portato a pensare positivo perché sono tifoso. Ma l’Inter ha un organico molto più importante e attrezzato per arrivare in fondo. Senza sminuire quello che fanno le rivali che hanno fatto un lavoro molto importante. Meno male che al Milan ci hanno messo tanto tempo a capire che Maldini era molto importante, altrimenti noi come interisti avremmo fatto più fatica l’anno scorso”.