Dopo la sosta novembrina, l’Inter di Inzaghi è ulteriormente maturata. Non c’è solo l’avvicinamento alla vetta (dal -7 su Milan e Napoli al -2 sui partenopei e -1 sui rossoneri), ma soprattutto un contesto che funziona, un ingranaggio che esalta singoli e collettivo, una mentalità che può diventare sempre più fattore chiave nella corsa al titolo. I risultati danno ragione all’Inter e al suo tecnico: terza vittoria consecutiva in campionato, quarta se consideriamo anche il successo-qualificazione contro lo Shakhtar Donetsk.
Fase offensiva devastante e…cooperativa
La Gazzetta dello Sport si sofferma sui numeri della squadra di Inzaghi. Partiamo da quelli offensivi. Contro lo Spezia è arrivato il maggior numero di tiri in porta stagionali. “14 nel primo tempo, 31 totali. Con il solo Lautaro a tirare quanto tutto lo Spezia”. Ha impressionato, soprattutto, il modo in cui i nerazzurri sono scesi in campo nel secondo tempo, cercando con decisione, qualità e ferocia il gol del raddoppio (poi trovato con il rigore di Lautaro), dando vita a un quarto d’ora da quasi un tiro al minuto verso il malcapitato Provedel.
L’Inter, inoltre, battendo i liguri ha toccato la 34esima partita di fila segnando almeno un gol; la 26esima se consideriamo solo i match casalinghi. Un dato che la dice lunga sulla capacità di questa squadra di far male agli avversari in maniera sistematica: più che di attacco, è maggiormente appropriato parlare di fase offensiva. È quella ad essere devastante, perché nell’Inter segnano tutti. “Se certe statistiche sfruttano anche l’effetto Conte, quelle relative solo a questa stagione sono da applausi per Inzaghi. L’Inter si conferma miglior attacco del campionato con 36 centri e con il destro di Gagliardini si conferma cooperativa del gol. I marcatori stagionali salgono infatti a 16, di cui 13 diversi in campionato. Le armi sono molteplici, tra contropiede, soluzioni da fuori, sfondamenti di testa e capacità di esaltarsi nello stretto contro squadre chiuse come lo Spezia. Il gol di Gagliardini è arrivato dopo una serie di 15 passaggi, quello di Calhanoglu a Venezia – lo ha ricordato lo stesso Inzaghi – dopo 22″.
E la difesa…
Se la squadra di Inzaghi non ha mai faticato nel trovare i gol, alcune criticità erano invece emerse in fase difensiva, soprattutto durante la prima fase della stagione. Dalla sconfitta con la Lazio in poi (16 ottobre scorso), tanto è cambiato in questa Inter, che è riuscita a raggiungere un equilibrio fra lo strapotere offensivo e la solidità difensiva. “La terza partita consecutiva senza prendere gol (Shakhtar compreso) conferma i progressi. Dopo il k.o. con la Lazio, i nerazzurri hanno girato diverse viti. Trovando il modo di difendere più bassi, senza perdere efficacia davanti. Dopo avere subito 11 reti nelle prime otto giornate, nelle successive 7 Handanovic ha raccolto appena 4 palloni nella propria porta. Uno ce lo ha mandato il suo compagno De Vrij, uno Dybala con un rigore che a Inzaghi non va ancora giù e due il Napoli. L’unica squadra ad avere subito meno dei 15 gol nerazzurri (9 le reti incassate dai partenopei, ndr) Aspettando il Torino, a 14 ma con una gara in meno”.
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