Eroe del Triplete, treno nerazzurro dal 2006 al 2012, tornato in Italia per vestire la maglia della Roma dal 2013 al 2016. Parliamo di uno dei terzini destri più forti di tutti i tempi, Maicon, che per La Gazzetta dello Sport ha commentato la sfida di oggi fra le sue due ex squadre del Bel Paese: “Non mi perdo una partita delle due squadre e certo, oggi mi metterò davanti alla tv: è una gara che mi incuriosisce. Pronostico? Dico pareggio. L’Inter è in un grande momento di forma, ma la Roma non può perdere altro terreno in classifica”.
Non si può tralasciare l’argomento Mourinho, che incrocerà per la prima volta l’Inter da avversario: “Credo che nel suo cuore proverà molta emozione, anche a distanza di tanti anni certe cose non si dimenticano. Se è cambiato rispetto a prima? È sempre José. È una persona intelligente, sta imparando a conoscere i suoi giocatori, a relazionarsi con una tipologia di squadra che non allenava da tempo. Vede, all’Inter aveva giocatori esperti, il nostro era un gruppo abituato a stare ad alto livello. E quindi lui sapeva perfettamente cosa chiedere, immaginava anche quali risposte avrebbe potuto ottenere. Alla Roma, in questa Roma, non è così. Ha un gruppo di lavoro giovane”.
Si passa, poi, a rammentare il periodo trascorso all’Inter con il tecnico portoghese dal 2008 al 2010. Lo sguardo, in particolare, è rivolto a quello Scudetto vinto in volata contro la Roma nell’anno del Triplete: “Quanti punti furono di Mourinho? “Almeno la metà sono suoi. E il meglio lo dava quando ti motivava contro le piccole squadre, quando magari la voglia non era al top. Un aneddoto? La volta in cui feci una doppietta a Siena per avere una settimana in più di vacanza post Natale si conosce già. Quel che non si sa, è che la scommessa la proposi io… così io partii felice e Mourinho perse. Ma in fondo, fu una vittoria anche per lui, no?”.
Spostandoci sull’attualità, Maicon ha espresso il suo parere sulla squadra di Simone Inzaghi: “È senza dubbio la più forte. Mi piace anche il Napoli, ma è un gradino sotto. Vedo l’Inter avanti perché ha aggiunto gente di qualità come Dzeko e Calhanoglu, gioca meglio che con Conte. E perché in mezzo c’è un giocatore che mi esalta: Brozovic. Non era così prima, è cresciuto, ha una qualità di gioco impressionante”.