L’Inter schianta la Roma di Mourinho in poco più di mezz’ora. Gara dominata. Gioco a tratti spettacolare. “Un 3-0 netto costruito sui fondamenti tattici portati da Simone Inzaghi a una squadra che aveva già un impianto ben definito ma quasi mai aveva proposto un calcio così piacevole da vedere – scrive sportmediaset.it – merito del dialogo Brozovic-Calhanoglu, di Bastoni regista aggiunto e di un lavoro sugli esterni che consente grande densità in fase di attacco e adeguata copertura in ripiego. La mano di Inzaghi ora si vede tutta. E va al di là di una certa libertà che il tecnico ha sempre amato lasciare ai suoi giocatori più tecnici, a spezzare la maniacale attenzione ai meccanismi dell’attuale allenatore del Tottenham: il fattore Calhanoglu, esploso letteralmente dal derby in poi, lascia Brozovic più libero di abbassarsi, allargarsi ed essere in ogni zona del campo, quando poi c’è Dzeko a raccordare tra mediana e attacco la spina dorsale nerazzurra è fluida e lineare allo stesso tempo.
Quando poi, come ieri, Bastoni diventa sia terzo regista in fase propositiva ma anche esterno/crossatore, come nel caso del gol di Dumfries, il gioco si svolge meno verticale e coinvolge praticamente tutti in fase di giro pallone riuscendo ad arrivare a percentuali di possesso palla molto alte. Una ragnatela che, quando è proposta in combinazione con un pressing alto, costringe gli avversari ad avere poche soluzioni lasciando Handanovic con meno pensieri. Chiaro che molto dipende dalla condizione fisica e dagli interpreti, non a caso con l’ingresso dei vari Vidal, Gagliardini o Sanchez la fisionomia diventa più di controllo, di gestione: ma è più facile quando sei già 3-0 a fine primo tempo”.
Insomma, all’Olimpico lo Special One è stato Simone Inzaghi che ha surclassato Mourinho a livello tattico. Il tecnico portoghese contro i nerazzurri ha scelto la difesa a… 5 ma dopo 39 minuti il punteggio era già 3-0. Fine della storia.
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