Real Madrid-Inter è una classica del calcio europeo: il confronto di stasera al Bernabeu sarà il diciannovesimo fra blancos e nerazzurri. La contesa, inoltre, avrà un ulteriore motivo di interesse, un intreccio fra connazionali e pari ruolo: si tratta di Luka Modric e Marcelo Brozovic. I due croati – nati a 200 km di distanza – sono titolarissimi non solo della nazionale di Dalic, ma anche delle rispettive squadre: di più, sono i cervelli delle stesse, condensano l’anima offensiva di Real e Inter, si sono affermati negli anni come professori del centrocampo. L’esperto Modric (sette anni in più rispetto al collega) ha ormai acquisito questo status da un decennio abbondante, culminato con il Pallone d’Oro vinto nel 2018. Già, il 2018: anno simbolico e decisivo per le storie di entrambi.
A febbraio, infatti, avviene la grande svolta nella carriera di Brozovic: nella partita contro il Napoli, l’allora allenatore Spalletti lo piazza regista. Da quel momento in poi, Marcelo è divenuto il fulcro della manovra nerazzurra con Spalletti prima, Conte poi, Inzaghi adesso. Qualche mese dopo, Luka e Marcelo vivono un’avventura meravigliosa in Russia, sfiorando il titolo di campioni del mondo e arrendendosi solo allo strapotere della Francia nella finale di Mosca. Il centrocampo è senza dubbio il reparto più forte di quella Croazia, che schiera i due calciatori di Real e Inter affiancandoli a Rakitic. Come racconta La Gazzetta dello Sport, “piangevano assieme a Mosca quando Mbappé e soci alzavano la Coppa del mondo 2018: quel secondo posto ha fatto la storia della piccola grande Croazia, ma non smette di bruciare sulla pelle dei giocatori. C’erano entrambi pure qualche settimana fa a Spalato, quando spedivano la Russia agli spareggi e si garantivano la possibilità di riprovarci in Qatar l’anno prossimo”.
Insostituibili
Sempre nell’estate del 2018, in agosto, il nome di Modric fu ripetutamente accostato all’Inter, dove avrebbe formato due terzi del centrocampo vicecampione del mondo. Alla fine non se ne fece nulla e Luka rimase a Madrid. Oggi lui e Brozovic sono fra i giocatori più impiegati da Ancelotti e Inzaghi. “Luka sta fuori solo se non sta bene: in stagione ha giocato sedici partite. Ha cinque presenze su cinque in Champions, anche se nell’assurda sconfitta casalinga con lo Sheriff è entrato solo nel secondo tempo. Il suo compagno di stanza a Milano, invece, ha un’atavica allergia alla panchina ed è il dato più potente del suo boom stagionale: Inzaghi ha tolto dai titolari tutti almeno una volta, tutti a parte lui. Su 21 partite dei nerazzurri, Brozo ne ha cominciate 21. Se si aggiungono le sette con la Croazia, il numero arriva addirittura a 28: è il più titolare tra i titolari, è proprio una dinamo che ha bisogno di ricaricarsi con il movimento. Questo exploit non ha stupito ovviamente Ancelotti che, da tecnico madrileno, ha parlato di lui durante la vigilia“.
Rinnovi vicini
I contratti di Modric e Brozovic hanno la stessa scadenza: 30 giugno 2022. Ma l’epilogo sarà – con tutta probabilità – quello di un prolungamento per entrambi. Lato Madrid, il presidente Florentino Perez “è vicino a rinnovare il suo gioiello croato, in scadenza a giugno 2022, per un’altra stagione ancora. Modric ha festeggiato il compleanno numero 26 il 9 settembre e, in caso di prolungamento in bianco, finirebbe la sua avventura alle porte dei 38: non male come segnale di fiducia”. Lato Milano, Marotta e Ausilio continuano i dialoghi con l’entourage di Brozovic. “Da tutte le parti si ostenta ottimismo ed entro Natale dovrebbe arrivare la fumata bianca. Proprio quando sarà di ritorno da Madrid, lo staff di Brozo vedrà ancora una volta Marotta e Ausilio: un accordo ragionevole si può trovare a 5,5 milioni più bonus fino al 2026″.
Lascia un commento