La sfida di domenica prossima (ore 20:45) contro il Cagliari di Walter Mazzarri chiuderà la girandola degli ex – almeno per il girone d’andata – affrontati dall’Inter durante questo campionato. I nerazzurri, infatti, si sono già confrontati con tante vecchie conoscenze passate (da giocatori o allenatori) da Appiano Gentile. Alcuni con un passato glorioso, altri meno, alcuni con esperienze più fugaci, altri con legami più stabili e duraturi. La squadra di Inzaghi ha distrutto Mihajlovic e il suo Bologna con un sonoro 6-1 alla quarta giornata, impattato contro Gasperini e Pioli rispettivamente alla quinta e all’undicesima, regolato Thiago Motta alla quindicesima e scacciato l’incubo di uno scherzetto dell’amato Mourinho alla sedicesima.
Adesso è la volta di Mazzarri, che dell’Inter è stato allenatore per tutta la stagione 2013-14 e per la prima parte di quella 2014-15, venendo esonerato e sostituito da Roberto Mancini il 14 novembre 2014. Il tecnico toscano ha avuto la sfortuna di guidare, molto probabilmente, le rose nerazzurre più deficitarie dell’era moderna. Scelto da Moratti per rimpiazzare Stramaccioni, visse un’era di transizione segnata dal cambio di proprietà, con la cessione a Erick Thohir. Mazzarri ottenne un buon quinto posto (visto lo scarso materiale a disposizione) il primo anno, ma nella seconda annata – quando tutti si aspettavano uno step in avanti – la sua squadra peggiorò nei risultati e nelle prestazioni. Lo stile comunicativo dell’ex tecnico del Napoli non si sposò mai con il sentimento dei tifosi interisti: il rapporto difficile e l’escalation negativa culminò con il famoso “poi ha cominciato anche a piovere…” pronunciato dopo Inter-Verona 2-2 del 9 novembre 2014: il simbolo di un legame mai realmente costituitosi.
Mazzarri, arrivato sulle ali dell’entusiasmo e considerato tecnico in grande ascesa dopo gli ottimi risultati conseguiti con il Napoli (era reduce da un secondo posto dietro la Juventus di Conte), dovette incassare con grande rammarico il primo esonero della sua carriera. Da quel momento in poi, il tecnico tornerà ad allenare solo nella stagione 2016-17, accettando di cimentarsi in Premier League con il Watford, con il quale riuscirà ad ottenere la salvezza. Nel gennaio 2018 ecco il ritorno in Italia, alla guida del Torino.
Sono quattro le sfide andate in scena contro l’Inter, con un bilancio sorprendentemente favorevole a Mazzarri: 2 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. I due successi arrivarono contro i nerazzurri di Spalletti, nelle stagioni 2017-18 e 2018-19, con un doppio 1-0 firmato da Ljajic (altro ex) prima e Izzo poi. In mezzo, un beffardo pareggio in rimonta ottenuto a San Siro nell’agosto 2018: i granata, dopo aver chiuso il primo tempo sotto 2-0, furono capaci di ristabilire la parità nella seconda frazione. Nella stagione successiva si giocò quella che ad oggi è l’ultima partita fra l’Inter e Mazzarri: a Torino, sotto una pioggia battente (sempre lei…) furono i nerazzurri di Conte ad imporsi nettamente per 3-0. Poi, il 4 febbraio 2020, arrivò la separazione fra il tecnico e i granata, dopo due ottimi piazzamenti: un nono e un settimo posto, valso tra l’altro la qualificazione agli spareggi di Europa League vista la squalifica comminata al Milan per la violazione del Fair Play Finanziario. Il Toro, tuttavia, non riuscirà ad accedere alla fase ad eliminazione diretta.
Adesso, a due anni di distanza, l’Inter e Mazzarri – chiamato stavolta a raggiungere la salvezza con il Cagliari – tornano ad affrontarsi. Il tecnico ritornerà nello stadio che non è mai riuscito a conquistare, ritrovando i tre superstiti della sua esperienza in nerazzurro: Handanovic, Ranocchia e D’Ambrosio. Gli ingredienti per una sfida interessante ci sono tutti: l’Inter vuole continuare la sua rincorsa al primo posto, lontano adesso solo un punto, mentre il Cagliari vuole tirarsi fuori dalla zona retrocessione (-2 dallo Spezia diciassettesimo). Certo, speriamo che non piova: siamo sicuri che evocherebbe brutti ricordi a tutte le parti in causa.