Secondi in classifica quasi a metà campionato, secondi in classifica – quindi con il pass agli ottavi garantito – anche in Champions League. Se però in Italia la squadra di Inzaghi ha dimostrato di non essere inferiore a nessuno, in Europa pesa la doppia sconfitta contro il Real Madrid che, se unita alle altre due rimediate l’annata passata, certifica la superiorità degli avversari. Una delle chiavi per accorciare il gap nei confronti delle big europee sta anche nella capacità di concretizzare le occasioni create e dimostrarsi cinici, caratteristica che – nelle sfide con Ancelotti – è venuta ampiamente meno.
Un punto in comune fra le avventure in Serie A e in Champions League sta nel fatto che l’Inter mantiene la stessa anima offensiva tanto in Italia quanto in Europa e le statistiche – snocciolate dal Corriere dello Sport – lo dimostrano. “In campionato la squadra di Inzaghi è la seconda in assoluto come numero di conclusioni tentate (268), a sole 5 lunghezze di distanza dalla Roma (273), ma è nettamente la prima come tiri nello specchio: 100. Tanto per capire, la seconda in quest’ultima graduatoria è la Lazio con 83. I gol segnati dai nerazzurri, che hanno il miglior attacco del torneo, sono 39 e la loro percentuale realizzativa è appunto del 39%“.
In Champions League il discorso non cambia se guardiamo al numero di conclusioni. Anzi, l’Inter – con 117 tiri – è la squadra che calcia di più in Europa. Più di Real Madrid (110), Manchester City (108), Liverpool (104), Ajax (103) e Bayern Monaco (97). La differenza chiave, però, sta nella capacità di centrare la porta e, dunque, nella percentuale realizzativa. Gli uomini di Inzaghi “hanno inquadrato lo specchio solo 37 volte ovvero una in meno dei bavaresi, 4 in meno del City, 5 in meno di Ajax e Real e 8 in meno dei Reds. Handanovic e compagni nei 6 match del group stage hanno segnato 8 gol e hanno avuto una percentuale realizzativa del 21%. In pratica quasi la metà del campionato“.
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