Il giornalista de La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando, ha commentato l’accoppiamento di ieri fra Inter e Liverpool per gli ottavi di finale di Champions League: “Il fresco incrocio con il Milan ha reso l’idea della forza della squadra raffinata negli anni da Klopp: il furore travolgente ad Anfield e la passeggiata milanese nel match di ritorno con tre soli titolari in campo. Ma l’Inter, più fisica dei rossoneri, che sotto le cure di Inzaghi ha maturato un palleggio più sicuro e tecnico di quello di Conte, ha i mezzi per opporsi alla tempesta rossa molto meglio del Milan. Non servirà un miracolo, basterà un’impresa, soprattutto se Salah e Mané torneranno spremuti dalla Coppa d’Africa. Rispetto ai ragazzi di Pioli, Inzaghi può schierare sotto la Kop molta più esperienza. Barella (squalificato) e Bastoni sono campioni d’Europa, Perisic e Brozovic hanno giocato l’ultima finale mondiale”.
Garlando, poi, fa riferimento ai precedenti dei nerazzurri contro i Reds. Il più recente non è esattamente confortante, mentre il più datato è leggenda: “Servirà il coraggio che non ebbe l’Inter di Mancini negli ottavi di Champions 2007-08. Pensare di sopravvivere ad Anfield provando solamente ad assorbire le offensive dei Reds, senza restituirle, equivarrebbe a un suicidio. Anche in questo senso, Inzaghi ha fatto evolvere l’Inter di Conte. San Siro, nel match d’andata, dovrà essere l’inferno di passione che alimentò la rimonta dell’Inter di Facchetti nella semifinale del 1964-65. Tenere almeno aperta la sfida, per poi giocarsi la gloria a Liverpool”.