Dopo l’arresto cardiaco del 12 giugno scorso , le speranze di rivedere Christian Eriksen con la maglia dell’Inter erano ormai ridotte al lumicino. E, come informa La Gazzetta dello Sport, sta per arrivare il verdetto definitivo. Il centrocampista, infatti, “aspetta soltanto una chiamata del Coni per certificare quello che è noto a tutti da mesi: i medici italiani lo dichiareranno “non idoneo” alla pratica dell’attività agonistica visto quel defibrillatore sottocutaneo installato a giugno per salvargli la vita e che in Italia è proibito dal regolamento. Anzi, da queste parti il centrocampista non potrebbe fare nessuna minima “riatletizzazione” in una struttura che richiede un certificato medico”.
La separazione con l’Inter è dunque obbligata e il club, naturalmente, non creerà alcun problema al suo tesserato, anzi cercherà in tutti i modi di assecondarne i desideri per il futuro. “Sono ben avviati i lavori per dirsi addio senza polemica e in tempi brevi. La società sta usufruendo dell’indennità Fifa che colma per un anno lo stipendio e ha pure in mano un’assicurazione privata che copre il valore del cartellino a bilancio, ma per tutti è ormai arrivato il tempo di sedersi intorno a un tavolo: si sta disegnando la exit strategy già a gennaio“.
Il futuro in Danimarca?
Christian vorrebbe provare ad essere pronto per la stagione 2022-23, in campionati che ovviamente consentano l’attività agonistica con il defibrillatore installato. La prudenza è massima e, in questo senso, non vi sono ancora certezze. “Intanto, sui campi del suo caro vecchio Odense, a poche centinaia di metri da casa, è stato già visto qualche settimana fa allenarsi in maniera blanda con un personal trainer. Proprio il club da cui tutto è partito sembra la destinazione più probabile al momento. Non a caso, il d.s. del club Henrik Augustinus si è da poco sbilanciato per la prima volta: “Se potessimo dargli un contratto, lo faremmo”. L’Ajax, altra tappa della carriera di Christian, è più defilato in questa insolita corsa, ma non va certo escluso”.
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