In molti lo ricorderanno come una giovane promessa nerazzurra a cavallo fra 2013, 2014 e 2015. Oggi Federico Bonazzoli, dopo aver vestito diverse maglie fra Serie A e Serie B, è l’attaccante della Salernitana. Statistiche alla mano, è il miglior realizzatore della squadra di Colantuono con 3 gol, oltre ad aver firmato l’unica rete dei campani nelle ultime sette partite di campionato, quella contro il Cagliari.
La Gazzetta dello Sport si sofferma sul percorso dell’attaccante classe 1997. “Era l’Inter Primavera di Stefano Vecchi e Federico Bonazzoli trovava il gol a raffica, senza fermarsi mai. Una settimana da Dio: dal 10 al 16 febbraio 2015, l’attaccante nato a Manerbio (provincia di Brescia) segnò cinque reti in quattro partite nel torneo di Viareggio, trascinando i nerazzurri alla vittoria. Nel campionato Primavera, otto centri in sei giornate. Poi la cessione alla Sampdoria, il diritto di recompra mai esercitato dall’Inter e una serie di prestiti in giro per l’Italia”.
Da allora Bonazzoli ha vestito le maglie di Virtus Lanciano, Brescia, Spal e Padova, prima di ritornare alla Sampdoria nella stagione 2019-20 ed essere girato nuovamente in prestito al Torino nell’annata passata e proprio alla Salernitana in quella corrente. Eppure l’attaccante prometteva davvero bene, tanto che “nella storia dell’Inter dei grandi, a modo suo, Bonazzoli c’è. Esordio a 16 anni, 11 mesi e 27 giorni, il 18 maggio 2014 contro il Chievo: è il terzo giocatore più giovane di sempre a mettere piede in campo con la maglia nerazzurra, dietro a Edgardo Rebosio e Massimo Pellegrini. Una serata iconica nella storia recente del club, con gli addii in contemporanea di Zanetti, Milito, Cambiasso e Samuel. Un capitolo che si è chiuso e che ne ha aperto uno fatto di risultati deludenti e confusione a più livelli: tutto faceva pensare che Bonazzoli potesse essere l’uomo del futuro, uno degli elementi da cui ripartire per tornare in alto. Ma le cose hanno preso una strada diversa“.
Questa sera, all’Arechi, Bonazzoli non è sicuro del posto da titolare, ma “Simone Inzaghi dovrà tenere a mente l’impatto che il classe ’97 potrebbe avere anche a partita in corso, specie se il match dovesse rimanere in equilibrio”. Sicuramente avrà piacere nell’incontrare Federico Dimarco, coetaneo ed ex compagno nell’Inter Primavera di Stefano Vecchi: 50 le presenze contemporanee se contiamo anche le nazionali giovanili, dall’Under 15 all’Under 19. L’esterno ha esordito con i nerazzurri un anno dopo rispetto a Bonazzoli, ma evidentemente i percorsi sono stati differenti. Il responsabile dell’attività di base nerazzurra, Giuliano Rusca, ha raccontato che i due all’epoca si contendevano spesso i calci di punizione, essendo due specialisti. L’Inter si augura che sia ancora Dimarco, in questa particolare sfida, ad avere la meglio.
(FONTE: LA GAZZETTA DELLO SPORT)