Il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, ha commentato ai microfoni di Dazn la vittoria ottenuta a San Siro per 2-1 contro la Lazio: “Vittoria speciale? Volevamo rientrare con una vittoria, non era semplice perché incontravamo una squadra che ha qualità, è stata molto bene in campo e nonostante la partita di giovedì è rimasta sempre sul pezzo fisicamente. La vittoria è meritata, adesso mercoledì abbiamo una finale da giocare nel migliore dei modi nel nostro stadio”.
I due gol dell’Inter sono arrivati dai cosiddetti “braccetti” di difesa, Bastoni e Skriniar (assist del primo): “Ho la fortuna di avere giocatori importanti, quando ci hanno giocato D’Ambrosio o Dimarco hanno segnato anche loro. Dobbiamo continuare così, tutte le nostre antagoniste avevano vinto oggi. Dopo la sosta purtroppo abbiamo avuto il rinvio a Bologna, quindi era un rientro contro una squadra che poteva essere più in palla di noi. Bravissimi i ragazzi, ho fatto loro i complimenti negli spogliatoi. Per un allenatore, vedere Vidal contro il Torino e stasera Gagliardini fra i migliori in campo è motivo di grande orgoglio. Giocatori che avevano giocato meno, ma significa che tutti sono sul pezzo. Lautaro? Su di lui pendeva questa diffida, ha fatto una grande partita con Sanchez, poi avevo Correa e Dzeko in panchina: sono entrati molto bene”.
Sullo Scudetto: “Il 20 ottobre, quando eravamo a sette punti da due squadre, sentivo dire molto meno che eravamo i favoriti. Dopo la sconfitta di Roma, non sentivo certe cose, non sentivo che solo l’Inter poteva buttare via lo Scudetto. E allora il merito va ai ragazzi”.
Un parere su Sanchez: “Non l’ho avuto a disposizione il primo mese e mezzo, quando si è sistemato in tutti gli allenamenti cercava di convincermi. Un ragazzo positivo, è dentro il gruppo, vuole fare sempre tutto al massimo: per noi è una grandissima risorsa. Ho quattro attaccanti molto forti e di volta in volta devo fare delle scelte. La loro speranza è sempre quella di giocare, è normale, sono stato attaccante pure io…”.
Sulla mancata esultanza al fischio finale: “La Lazio è stata la mia vita, il mio percorso, mi ha reso uomo. È normale che non sia una vittoria come le altre ma, per tutto quello che mi sta dando l’Inter, è una vittoria che volevo con tutte le mie forze”.