Oggi è in programma l’incontro fra lo sport e il Governo per stabilire i criteri in base ai quali gli eventi potranno andare avanti – anche in presenza di più casi Covid positivi – e limitare la discrezionalità delle Asl. Tuttavia, una bozza è già disponibile: verrà tramutata in circolare del Ministero della Salute dopo la conferenza Stato-Regioni e dopo essere passata al vaglio del Cts. La Gazzetta dello Sport ne illustra i contenuti.
Dopo la disparità di trattamento delle varie Asl nella giornata del 6 gennaio, è stata fissata una soglia di positivi uguale per tutti. “Si sarebbe trovato un compromesso al 35%. Per dire, in una rosa calcistica di 33-34 calciatori fino a 11 casi di positività si potrebbe giocare, con 12 non più“.
Emerge, poi, un’ulteriore novità rispetto al protocollo approvato dalla Lega Serie A nei giorni scorsi, secondo il quale sarebbe bastato avere a disposizione 13 calciatori non positivi, anche attingendo alle giovanili. Nel gruppo-squadra, infatti, non verranno conteggiati i Primavera. “I club si riuniranno domani a questo punto con la necessità di rimodulare il protocollo della Lega”.
La quarantena soft
Nuove disposizioni, infine, anche a proposito del protocollo da seguire in caso di contatti con un positivo del gruppo squadra. “Se per la singola positività vale la quarantena soft, nell’eventualità di più casi entrano in ballo le nuove norme. Chi è protetto da una dose vaccinale negli ultimi 120 giorni, non verrebbe fermato, dovrebbe però “autosorvegliarsi”. Chi invece ha avuto l’ultima somministrazione da più di 120 giorni, va in quarantena soft (quindi può giocare le partite) per tre giorni e non in isolamento per 5 giorni (come previsto per tutti i cittadini). In pratica, Rrahmani, Zielinski e Lobotka, i tre calciatori che il Napoli ha fatto giocare con una mossa di molto dubbia copertura giuridica, da domani sarebbero impiegabili”.
(FONTE: LA GAZZETTA DELLO SPORT)
Lascia un commento