La Supercoppa italiana conquistata dall’Inter è arrivata di corto muso (per dirla alla Allegri) ma oltre al risultato c’è di più, a partire da una superiorità mostrata nei 120 minuti e che certifica come il lavoro di Simone Inzaghi possa realmente aprire un ciclo nerazzurro.
“Non è stata la versione più bella dell’Inter di quest’anno, anche per merito di una Juve attenta, coperta e gagliarda – scrive sportmediaset.it – ma se la coppa ha preso la strada nerazzurra è perché sin dal primo minuto la squadra ha messo in campo le armi con cui ha costruito la prima parte di stagione da capolista in campionato e qualificata agli ottavi di Champions League: fraseggio a centrocampo con i palloni che passano dal duo Brozovic-Calhanoglu, palleggio insistente ma non insistito, gli strappi di Perisic e Barella oltre alla presenza fisica di Lautaro e Dzeko.
Alla fine lo step mentale portato dal lavoro di Conte e dalla vittoria dello scudetto trova ulteriori conferme: da un lato la conferma ad altissimi livelli in Serie A, dall’altro lo scoglio dei gironi di Champions conquistati, ora un nuovo trofeo. In mezzo a cessioni sanguinose, addii traumatici e problemi economici questa Inter dimostra di avere un solido presente e un promettente futuro, di porre ogni giorno di più le basi per un ciclo“.
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