“Da uno sguardo alla classifica, alla quarta giornata di ritorno, non si può non riconoscere la superiorità dell’Inter sulle rivali: migliore attacco e difesa seconda solo a quella del Napoli. Sarà anche presto per dirlo, ma a noi sembra già una fuga verso il traguardo. Ci sarà certamente più di qualcuno a contestare queste nostre pseudo certezze, magari prendendo spunto dalla brutta esibizione che la squadra nerazzurra ha offerto contro un Venezia malaticcio e anche privo in panca del proprio allenatore Zanetti, vinta peraltro 2-1. I media hanno scritto di tutto sull’argomento, anche se, nella maggior parte dei casi, la colpa è caduta sui 120’ di Supercoppa (di 10 giorni prima) e sullo sforzo della gara pareggiata a Bergamo con l’Atalanta. Secondo noi non è però questo il problema, perché se tale ipotesi contenesse delle verità, dovremmo convenire che Inzaghi ha mandato in campo la formazione sbagliata, con giocatori stanchi, visto il parco riserve a sua disposizione. Anche perché i 5 cambi operati nella seconda parte della gara sono lì a sconfessare tale tesi: i riposati Di Marco, Dumfries, Vidal, Vecino e Sanchez non solo non hanno migliorato la qualità delle giocate, ma addirittura l’hanno peggiorata. Per cui la causa di tutto va ricercata probabilmente nell’allenamento settimanale del gruppo, che può essere incorso nell’errore psicologico di rallentare la preparazione, considerando l’avversario da incontrare abbastanza arrendevole e oltretutto mancante di tanti titolari affetti da Covid: è un fattore inconscio che pervade le squadre forti quando ritengono di aver vinto ancor prima di giocare”.
Luciano Moggi, Libero