Robin Gosens rappresenta certamente un colpo in prospettiva per la fascia sinistra. La richiesta nasce da Simone Inzaghi, che all’inizio del mercato di gennaio aveva fatto presente a Marotta e Ausilio la necessità di reperire un profilo simile a Perisic per alternarlo a croato, dal momento che Kolarov è prossimo a dire addio e, di conseguenza, Dimarco traslocherà stabilmente nei tre dietro come backup di Bastoni.
Inizialmente, in Viale della Liberazione si è guardato all’estero: Kostic, Bensebaini, Digne. Prima della decisa virata verso il campionato italiano e, in particolare, l’Atalanta. Ed è così che l’Inter ha deciso di anticipare un investimento previsto a giugno, garantendosi Gosens, titolare della squadra futura. In molti hanno fatto un 2+2 fin troppo facile: l’arrivo di un profilo importante come il tedesco significa che Perisic dirà addio. Probabile, ma non certo. L’Inter, infatti, avanzerà ugualmente la sua proposta di rinnovo al croato, come ribadito anche ieri sera da Sky Sport. Questa volta, però, lo farà in una posizione di forza, consapevole di essersi già cautelata con l’eventuale erede che in questi sei mesi sarà pure compagno di squadra.
Secondo La Gazzetta dello Sport, “le richieste di Perisic, che punta sempre a un ingaggio pluriennale da 6 milioni, restano troppo distanti dalla soglia fissata dai nerazzurri a 3-3,5 milioni (per massimo due anni). Se le pretese del croato non si ridimensioneranno, il rinnovo con l’Inter sarà da escludere”. Insomma, tutto dipende dalla disponibilità del numero 44 di venire incontro alle richieste nerazzurre. Marotta e Ausilio, infatti, dopo i ricchi rinnovi di Bastoni, Barella, Brozovic (ancora da ufficializzare) e Lautaro, non possono permettersi di arrivare a cifre simili anche per Perisic. Pur consci che si tratti di un validissimo interprete della fascia sinistra e che sia stato fondamentale per Conte ieri come per Inzaghi oggi, in Viale della Liberazione devono fare anche valutazioni anagrafiche: fra una settimana Ivan compirà 33 anni. Sarà lui a decidere se rimanere a Milano, dove ha casa dal 2015 (fatta eccezione per il prestito al Bayern Monaco nella stagione 2019-20) oppure traslocare per accettare l’ultimo, ricco rinnovo di una carriera importante.