Dejan Stankovic, nerazzurro dal 2004 al 2013 con 326 presenze e 42 gol, è oggi intervistato da La Gazzetta dello Sport. Mancano quattro giorni al derby, ovvio che l’argomento non possa che partire dalla stracittadina. E dai tanti gol segnati dal Drago in passato contro il Milan: “Niente è come questa partita, è un concerto alla Scala del calcio. Quello più bello? Stagione magica 2009-10, 0-4 e mio gol: una partita perfetta, l’inizio della cavalcata. Ma nel 2003-04 ho segnato al primo derby giocato direttamente da angolo: in partite così succedono sempre cose strane. Tra l’altro, dallo 0-2 subimmo una rimonta tremenda fino al 3-2. Nel 2006-07 l’ho messa all’incrocio in un 4-3 spettacolare: anche allora per poco non ci rimontarono…”.
L’Inter di oggi
Si passa poi a parlare della squadra attuale, caratterizzata dalla presenza di tanti calciatori provenienti dall’Est Europa, proprio come Dejan: “Due croati, un serbo, uno sloveno e un bosniaco: amici dalle radici balcaniche. Sono legatissimo a Kolarov, ma pure Dzeko ora sembra ringiovanito: nessuno, adesso, si ricorda di Lukaku. C’è inoltre Perisic che spinge a mille e Brozo che è il motore di tutto. Handa, poi, resta il mito di mio figlio Filip che adesso sta facendo la sua strada al Volendam, in Olanda. So che arriverà Onana a Milano, ma togliere il posto a Samir sarà dura”.
Per quanto riguarda il derby di sabato, Stankovic pensa che “anche l’anno scorso l’Inter aveva questo passo, ma ora la squadra è perfino più forte: gira a ritmi altissimi, è felice, con un gioco spettacolare e organizzato, con fiducia. Di solito nel derby è difficile dire chi è favorito, ma stavolta..”.
L’ex numero 5 nerazzurro è stato compagno di squadra dell’attuale tecnico della Beneamata, Simone Inzaghi. Con il piacentino ha condiviso lo spogliatoio della Lazio per cinque anni, dal 1999 al 2004. “È andato oltre ogni aspettativa, ma non sono stupito perché sa subentrare in momenti difficili. Come la prima volta alla Lazio dalla Primavera e come dopo il mancato arrivo di Bielsa: quando è dura, ci crede e trasmette fiducia. Ha pure aggiunto libertà e fantasia con Calha e Dzeko”. Nota di merito, in particolare, per un giocatore di questa Inter: “Ora, però, la differenza la fa Bastoni: che ruolo fa, a proposito? È ovunque, con una intelligenza vista raramente“.
L’erede
Idolo del popolo nerazzurro, a Stankovic è stato chiesto in quale giocatore dell’Inter di oggi si riveda: Barella o Calhanoglu? “Calha è più un 10 moderno, con un tiro alla Sneijder. Spero che non si offenda, ma ho qualcosa di più in comune con Barella: grinta, cuore e lo stesso spirito dentro a ogni partita. La sua assenza col Liverpool è un colpo durissimo, ma questa squadra non ha limiti. Anzi, gli inglesi ci temono più di quanto li temiamo noi: se sottovaluti questa Inter, ti bruci…”.
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