Il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, presenta in conferenza stampa il derby di domani contro il Milan, valido per la 24esima giornata di Serie A e in programma domani pomeriggio a San Siro (ore 18:00). Ecco le sue parole:
Nei prossimi dieci giorni affronterete Milan, Roma, Napoli e Liverpool: come ci si prepara?
“Sarà un periodo molto intenso, ma è stimolante affrontare così tante avversarie di prestigio una dopo l’altra. Il derby di domani sarà molto sentito, i ragazzi ne sono consapevoli: sono concentrati ma spero siano con la mente libera, consapevoli della forza che abbiamo a livello individuale e di squadra”.
Avendo una partita in meno, pensa che vincendo questo derby potreste estromettere il Milan dalla corsa Scudetto?
“Penso di no, mancano 15 partite e abbiamo visto cosa è successo nel girone d’andata. Abbiamo giocato un derby quando eravamo un -7, lo abbiamo pareggiato ma poi siamo stati molto bravi – nel mese e mezzo seguente – a recuperare tutto lo svantaggio. È una partita molto importante, sappiamo cosa rappresenta, ma con 15 partite da giocare e 45 punti disponibili c’è ancora molto da giocare e da vedere”.
Nell’ultimo periodo avete sempre guadagnato punti sugli avversari. Che segnale sarebbe per il campionato battere il Milan?
“Quest’estate abbiamo cominciato un percorso tutti insieme con società, tifosi e giocatori. Inizialmente c’erano tante incognite, poi siamo stati bravi ma questo deve essere uno stimolo per non farci abbassare la guardia ed essere ancor più responsabili per i tre mesi abbondanti che mancano di qui alla fine”.
Visti gli acquisti sul mercato di gennaio, ti aspettavi un intervento del genere della società? L’anno scorso non c’era stato. Ora siete più completi con Gosens e Caicedo?
“Abbiamo ottimi dirigenti e un grande presidente che è qui con noi, adesso anche a livello fisico. La società si è fatta trovare pronta, abbiamo inserito due calciatori che ci possono aiutare di qui alla fine. Per Gosens ci vorrà un po’ di tempo perché ha avuto una problematica importante che deve superare ma è un ottimo acquisto. Caicedo l’ho allenato per tre anni, c’era questa possibilità e la volontà di Sensi di giocare con più continuità. Sono contento di quel che abbiamo fatto e di quello che già stavamo facendo con quell’organico fino al mercato di riparazione”.
Avete già scelto l’eventuale rigorista?
“Per prima cosa dovrò valutare le condizioni: manca l’allenamento di oggi pomeriggio e il risveglio di domani. Abbiamo una lista di rigoristi che tutti conoscete: se dovesse capitare, vedremo. Lautaro è il nostro rigorista principe, poi abbiamo Calhanoglu, Perisic, Sanchez: tanti giocatori che possono calciare un rigore”.
Il fatto di essere favoriti è uno stimolo in più o un peso?
“Ho giocato tanti derby a Roma e quello d’andata qui a Milano. I favoriti non ci sono neppure con posizioni in classifica molto diverse, ancor più adesso con squadre forti e molto organizzate. Gli episodi faranno la differenza, dovremo indirizzarli nel modo giusto. In queste partite, poi, le motivazioni di un gruppo possono fare la differenza”.
Dopo il mercato di gennaio, quale squadra può dare più fastidio all’Inter nella lotta Scudetto?
“La classifica è molto veritiera, penso sia tutto ancora aperto. Considero in corsa anche l’Atalanta e la Juventus, oltre a Milan e Napoli. La Juve in estate era la mia favorita, negli ultimi due mesi ha fatto un grande percorso e ha fatto un grandissimo mercato di riparazione. Tutte queste squadre hanno possibilità da qui alla fine”.
Il Milan che affrontate domani è più o meno forte di quello con cui avete pareggiato all’andata?
“All’andata loro erano in un ottimo momento, hanno avuto poi una leggera flessione anche per problematiche a livello di infortuni. Conosco il loro allenatore, molto preparato, dà una grandissima organizzazione alle sue squadre. Da Empoli in poi hanno fatto grandissime partite, con la Juventus hanno avuto molte difficoltà a giocare sul campo di San Siro che era diventato molto problematico. Adesso ci hanno detto che è stato rizollato e sarà bellissimo giocare questo derby sia per noi che per il Milan”.
La sua famiglia è molto nerazzurra. Facendo un passo indietro, c’è un derby che porta nel cuore di quando era bambino?
“Ricordo tanti derby, non ce n’è uno in particolare. Quando eravamo bambini, sia io che mio fratello, con mio papà andavamo sempre a vedere il Piacenza, la città dove siamo cresciuti e per la quale tutt’ora tifiamo. Mi ricordo molti derby Piacenza-Cremonese, ma senz’altro Inter e Milan avevamo grandi giocatori come Rummenigge, Altobelli, Beccalossi. Io e mio fratello guardavamo sempre Altobelli con grande ammirazione…”.
Come stanno i sudamericani? Ha dei dubbi di formazione?
“Mi tengo l’allenamento di oggi pomeriggio per valutare le condizioni. Lautaro ieri l’ho visto, ha fatto un lavoro parziale insieme a Caicedo ma l’ho visto abbastanza bene. Sanchez mi ha assicurato che sta bene, ma non l’ho ancora visto e lo vedrò oggi. All’appello mancano solo Correa e Gosens: per il primo sono passate due settimane dall’ultimo infortunio, adesso è sereno e spera di accelerare il rientro in campo; il secondo sta finendo un processo di recupero”.
L’unica partita in cui ha utilizzato un turnover massiccio è stata quella con l’Empoli in Coppa Italia, per il resto un turnover molto ragionato. È quello che succederà anche in questo blocco, visti gli avversari che affronterete?
“Prevedere non è semplicissimo. L’ultimo blocco è stato composto da una partita molto intensa con la Lazio giocata ad altissimi ritmi, poi i 120 minuti con la Juventus, la partita bellissima di Bergamo e in quel momento avevo bisogno di cambiare più del solito. Adesso affrontiamo partita dopo partita, poi con lo staff valuteremo in base a cosa si spende a livello fisico e mentale in ogni singola partita”.
Stadio aperto al 50%, mentre dappertutto si può entrare con Super Green Pass. C’è accanimento o disinteresse nei confronti del calcio?
“Dobbiamo attenerci alle regole, ma da allenatore mi sarebbe piaciuto vedere un derby con 70mila persone e non con 35mila. Queste due squadre si sarebbero meritate più pubblico, all’andata col 75% era un’atmosfera diversa. La finale di Supercoppa, col 50%, non ha avuto l’atmosfera che avrebbe dovuto avere. Aspettiamo, siamo fiduciosi e speriamo si possa sistemare tutto: è giusto per i calciatori, per lo spettacolo e per gli addetti ai lavori”.
È stata una sosta diversa. Quanto è stato utile avere quasi tutta la rosa a disposizione ad Appiano dopo il periodo molto intenso di gennaio?
“È stato importante, siamo riusciti a lavorare abbastanza bene. Mi sarebbe piaciuto lavorare da subito con Lautaro, Sanchez e Vecino, ma rispetto ad altre volte è sicuramente stata una sosta diversa”.