Diego Milito parla a La Gazzetta dello Sport in previsione del derby di Milano, in programma oggi alle 18. “Mi aspetto una gara durissima, tesa, perché in palio c’è molto. La classifica dice tutto: il Milan deve vincere, l’Inter può scappare e fare il pieno di fiducia. Se vince, chi la riprende più? È un’occasione, per entrambe. Cos’ha l’Inter più del Milan? Una rosa superiore e l’esperienza dell’ultimo campionato vinto. Fa tanto, credetemi: rassicura i giocatori”.
Chi deciderà questo derby? “Spero e penso Lautaro. Detto che la forza dell’Inter fin qui si è vista più che altro nel gioco di squadra e Inzaghi farà bene a insistere su questo aspetto, credo che il Toro sia in un grande momento. È in salute, ha il morale alle stelle dopo le prestazioni con l’Argentina e questo cancella la stanchezza, fidatevi. Farà un grande derby. La sua più grande dote? La testa, senza dubbio. Ha voglia di crescere sempre, ha scelto la sua strada, ha un obiettivo chiaro e non si fermerebbe per nessun motivo. È un attaccante di livello mondiale, gioca già in una big d’Europa: nessun traguardo gli è precluso”.
L’attenzione del Principe, poi, si focalizza sulla coppia d’attacco nerazzurra. “Lautaro ha una grande fortuna: giocare vicino a Dzeko. Con Edin mi sarei divertito tanto anch’io. Mi piace molto il suo modo di giocare, gli interscambi continui con Lautaro. Il bosniaco è uno che rende facili le cose, si adatta a chi gli sta vicino, entra ed esce nel circuito di gioco e per gli avversari diventa difficile da leggere. Brava l’Inter a tuffarsi su di lui, la scorsa estate”. E, a proposito di attaccanti, Milito si esprime su quello del passato (Lukaku) e quello che potrebbe rappresentare il futuro (Scamacca): “Su Lukaku è difficile giudicare da fuori, magari ha problemi personali che noi non conosciamo, oppure di feeling con qualcuno. Per me resta un grande giocatore. Scamacca lo conosco, l’ho visto anche a Genova: approvo la scelta, l’Inter fa bene a seguirlo”.
Un parere sull’evoluzione della squadra nerazzurra, da Antonio Conte a Simone Inzaghi: “Li trovo simili in molte cose. La squadra di oggi palleggia di più, mi piace il fatto di voler essere sempre protagonisti della partita, è una qualità che apprezzo molto, mentre l’undici di Conte era più diretto, più verticale. E, a vederla da fuori, sembra ci sia un grande clima nello spogliatoio. Inzaghi punta molto su questo aspetto, nel calcio di oggi è fondamentale: il primo a capirlo, tra i tecnici degli ultimi anni, fu Mourinho. La doppia sfida col Liverpool? Vanno rispettati, ma non vedo l’Inter troppo distante. Ai quarti può andarci Inzaghi. E io sarò allo stadio: commenterò per Amazon Prime”.
Lascia un commento