Il colpo Robin Gosens è stata una sorpresa per tutti date le tempistiche ristrette con cui il matrimonio con l’Inter si è consumato, tanto che anche lui si dice ancora stupefatto ai microfoni di Kicker: “Dopo le ultime due stagioni, che credo siano state eccezionali, ho anche pensato ad un eventuale cambiamento. Ma proprio questo inverno? Non gioco da quattro mesi, quindi è stata una bella sorpresa. Doppiamente e triplicemente bella. Come ho saputo dell’interesse dell’Inter? È stato pazzesco. Lunedì sera ho ricevuto diversi messaggi dal mio agente ma ero già a dormire da un po’. Mi ha detto che il direttore sportivo dell’Inter lo aveva senza ulteriori indugi portato in ufficio a Milano dicendogli che volevano ingaggiarmi già a gennaio. C’era già stata un’occasione di andare all’Inter nel 2020, e per questo ho reagito in maniera prudente. Ma il mio agente mi ha detto: ‘Questa volta potrebbe davvero andare in porto’. Poi si è sviluppato tutto abbastanza velocemente nel corso della giornata di martedì. I club si sono incontrati e hanno cercato subito di chiudere in modo che martedì sera fossi già sicuro che questa volta il trasferimento era sicuro. Mercoledì i due club avevano quasi trovato un accordo. Nel pomeriggio sono andato a Milano perché l’Inter voleva essere sicura che avessi curato l’infortunio. E giovedì dopo le visite mediche sapevo che era fatta. Davvero surreale”.
Appena prima, però, si era vociferato di un interessamento da parte del Newcastle: “Ci ho pensato, ma non ho mai veramente preso in considerazione un trasferimento. Non si tratta solo di me, probabilmente avrei potuto mantenere qualche generazione in più della mia famiglia con quei soldi. Ma quando devo decidere qualcosa, faccio sempre un elenco dei pro e contro e poi vedo quale aspetto prevale. E con questa offerta i pro erano chiaramente la Premier League e un contratto lucrativo, ma i contro avevano davvero troppi punti. Avrei messo a repentaglio i miei obiettivi sportivi. A fine carriera, vorrei guardarmi allo specchio e dire: ‘Ho ottenuto il massimo dalla mia carriera sportiva’. Trovo discutibile questo gigantismo, questo basare tutto sui soldi. Sono un romantico del calcio senza speranza. Non voglio credere che non possiamo fermare questa deriva, mi ripugna. Anche se è ovvio che ne traggo beneficio, mica ho un ingaggio da apprendista all’Inter”.
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