Serata diversa dal solito per Edin Dzeko che ha ritrovato almeno virtualmente Micah Richards, ex compagno di squadra al Manchester City, su Zoom. Ovviamente si è parlato molto del titolo vinto assieme in Premier ma non solo: “Qual è stato il momento più bello di quella giornata? Lo sprint che ho fatto quando ha segnato Sergio Aguero! Quella è stata probabilmente la velocità più alta che ho raggiunto nella mia vita! Sono stato il primo a raggiungerlo. Ho pensato in anticipo: ‘Siamo a casa; giochiamo per il titolo dopo 44 anni. Non c’è modo di non poter vincere!’ Quando Pablo Zabaleta ha segnato, ho pensato che sarebbe stato facile… 3-0! Ma nel calcio niente è facile. Quando ho segnato il 2-2, sono impazzito: ‘Forza ragazzi! Andiamo!'”.
“L’estate scorsa è stata la prima volta che ho pensato tra me e me: ‘Non vado da nessuna parte.’ L’anno prima c’era stato qualcosa con la Juventus; due anni prima c’era qualcosa con l’Inter, la trattativa era praticamente conclusa. L’estate scorsa non mi aspettavo di andarmene dopo l’arrivo di José Mourinho. Gli ho parlato quando è arrivato e sapeva che avevo ancora un anno di contratto. È stato un onore che un allenatore così grande fosse arrivato nel club. Gli ho detto: ‘Sono qui e darò tutto per te e per il club. Ma dato che questo è l’ultimo anno del mio contratto, se salta fuori qualcosa, possiamo prenderlo in considerazione?’. Nel giro di pochi giorni era arrivato Tammy Abraham dal Chelsea e l’Inter era venuta a prendermi”, ha confessato.
Sugli addii di Romelu Lukaku e Achraf Hakimi: “Antonio Conte ha fatto un ottimo lavoro negli ultimi due anni qui. Nessuno si aspettava che l’Inter fosse dove siamo ora, ma non avevo paura di venire qui. Conosco le mie qualità e ci sono molti grandi giocatori qui. Stiamo andando alla grande. Speriamo di poter continuare in questo modo. Abbiamo vinto la Supercoppa dopo 10 anni. Siamo arrivati agli ottavi di finale di Champions League per la prima volta in 10 anni. Siamo ancora primi in campionato e vogliamo restarci. Dobbiamo continuare così”.
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