Beppe Bergomi alla Gazzetta dello Sport prova a giocare Inter – Liverpool in programma domani in un San Siro con capienza al 50%.
“San Siro resta uno stadio mitico, i tifosi interisti da anni sono i più presenti sugli spalti e il cuore pulsante del secondo anello dà una grande carica. Ma come Anfield non c’è nulla”.
Il Liverpool è l’avversario peggiore che poteva capitare all’Inter?
“Sì, con il Manchester City. Appena sotto avrei messo il Bayern Monaco, contro cui peraltro i nerazzurri hanno una tradizione molto favorevole. Ma credo che anche i Reds avrebbero evitato volentieri l’Inter. Se pensiamo che loro nel primo sorteggio avevano preso il Salisburgo e l’Inter l’Ajax, è stata una doppia beffa”.
Quali sono i punti di forza della squadra di Klopp?
“Si fa prima a cercare i punti deboli… Hanno vinto a San Siro contro il Milan con appena due titolari. Impongono un ritmo frenetico, con la difesa molto alta. Però è un calcio rischioso e ogni tanto incappano in una giornata no”.
Il Liverpool avrà pure dei punti deboli…
“Oltre alla linea molto alta, possono soffrire sui piazzati. A parte i due difensori centrali e Fabinho, se gioca, non hanno grandi saltatori e gli si può fare male nel gioco aereo. I terzini Robertson e Alexander-Arnold sono fortissimi ma non saltano bene di testa, mentre centrocampisti e attaccanti non sono alti”.
Dove si deciderà la sfida?
“Intanto occhio al gol in trasferta che non esiste più. Un vantaggio in più per chi gioca la seconda in casa. Prima un 1-0 all’andata sarebbe stato ottimo per l’Inter, ora per sperare serve un risultato più rotondo. La sfida comunque per i nerazzurri si decide in mezzo, complice il lavoro di Dumfries e Perisic, che se riescono a stare alti come nel secondo tempo di Napoli aiutano anche il lavoro delle mezzali. Se Brozovic e Calhanoglu, fondamentale anche sui piazzati, riescono a palleggiare bene e ad uscire dal loro primo pressing, poi il Liverpool può andare in difficoltà. Quanto ai Reds, se l’attacco aggredisce come sa e quei tre si sacrificano, poi diventano dolori per tutti. Dura tenerli, perché Manè è una pantera, credi di averlo fermato e invece ti va via, mentre Salah sembra mingherlino invece ha pure tanta forza, non lo sposti”.
Percentuali di qualificazione?
“All’Inter concedo il 35%”.
(FONTE: GAZZETTA DELLO SPORT)